« Il futuro è storia di Masha Gessen: è straordinario, è scritto in uno stile molto diretto ed esplicito adeguato all’argomento, sono quasi alla fine. Il futuro dell’umanità di Michio Kaku, Illuminismo adesso di Steven Pinker e Capture: A Theory of the Mind di David Kessler. Il prossimo in lista è l’ultimo volume della trilogia di Red Sparrow di Jason Matthews».
Qual è stato l’ultimo libro davvero eccellente che ha letto?
«Mi è piaciuto molto Gli assassini della terra rossa di David Grann, Fascism: A Warning di Madeleine Albright e L’impero del cotone: una storia globale di Sven Beckert».
Lei è uno che tende a rileggere i libri? Quali libri legge e rilegge più volte?
« Sì, ho riletto i Colloqui con sé stesso di Marco Aurelio, The Cure at Troy di Seamus Heaney e l’opera poetica di William Butler Yeats numerose volte».
Qual è stato il miglior libro che ha letto da studente?
«Al college, Le confessioni di Nat Turner di William Styron. Quando frequentavo la facoltà di giurisprudenza, Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez (il miglior libro in assoluto). A Oxford, Storia della guerra civile spagnola di Hugh Thomas e Stazione Finlandia di Edmund Wilson».
Nel corso degli anni, quali libri hanno maggiormente influenzato il suo pensiero? C’è un’opera letteraria che ha condizionato le sue posizioni politiche?
«Questi i libri che hanno avuto un forte impatto sul mio pensiero: The Evolution of Civilizations di Carroll Quigley, La politica come professione di Max Weber, Il rifiuto della morte di Ernest Becker, Imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis, Colloqui con sé stesso di Marco Aurelio, The Cure at Troy di Seamus Heaney e I cannoni d’agosto di Barbara Tuchman. Non so se ci sia un libro in particolare che abbia condizionato le mie posizioni politiche, ma le opere di Richard Wright e Ralph Ellison mi hanno motivato a impegnarmi maggiormente per i diritti civili. Nel 1992 ho letto America: What Went Wrongdi Donald L. Barlett e James B. Steele, e questo ha rafforzato la mia determinazione a tentare di invertire la tendenza basata sulla teoria economica deltrickle- down — in cui i benefici elargiti ai ceti abbienti dovrebbero avere l’effetto di favorire le classi più basse e quindi l’intera società — per mirare a un’economia più equa e più prospera. La terra in bilico di Al Gore è una lettura che ha avuto un enorme peso sulla decisione di chiedergli di essere il mio vicepresidente e ha influenzato quel che abbiamo fatto insieme per introdurre un nuovo corso nell’ambito del cambiamento climatico».
Tra le biografie dei presidenti, ce n’è una che preferisce più delle altre? (Compresi i presenti!) « Tra le mie preferite ci sono Lincoln di David Herbert Donald, Grant di Ron Chernow, T. R.: The Last Romantic di H.W. Brands, A First- Class Temperament di Geoffrey C. Ward, Truman di David McCullough e la serie di Robert Caro su Lyndon B. Johnson. Anche la serie su Lincoln di Sidney Blumenthal è affascinante, perché ha trovato del materiale per me inedito».
Tende a essere attaccato ai suoi libri o li dà via?
«Entrambe le cose. A volte regalo un libro e poi vado a prendermene un’altra copia».
Quali erano i suoi libri preferiti da bambino? Aveva un personaggio o un eroe preferito?
«Mi piacevano molto le epopee bibliche come La tunica di Lloyd C. Douglas, Il calice d’argento di Thomas B. Costain, Ben- Hur di Lew Wallace e i libri sulle tribù di nativi americani e i loro grandi capi, in particolare Osceola e Capo Giuseppe dei Nasi Forati».
Deludente, sopravvalutato, o semplicemente non bello: c’è un libro che in teoria sarebbe dovuto piacerle e invece non le è piaciuto?
«Mi vergogno di ammettere che per due volte non sono riuscito ad arrivare in fondo a Don Chisciotte. Mi piacciono i libri lunghi, mi sono bevuto Guerra e pace quando avevo ventidue anni, ma non sono riuscito a finire Don Chisciotte. Ci proverò un’altra volta
».
Se potesse incontrare uno scrittore, vivente o morto, chi sceglierebbe?
«Mark Twain. Vorrei scoprire ciò in cui credeva davvero e quel che invece era solo finzione».
Supporto elettronico o carta?
«Carta».
Quali libri l’hanno spinta a diventare scrittore? E quali a diventare un politico?
«Grazie a questi, e altri libri, ho voluto diventare uno scrittore: North Toward Home
di Willie Morris, Le confessioni di Nat Turner di William Styron, La prossima volta, il fuoco di James Baldwin, L’urlo e il furore di William Faulkner, Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, e Io so perché canta l’uccello in gabbia di Maya Angelou. Sono voluto entrare in politica perché ero affascinato dalla gente, dalla gestione pubblica e dalla politica. Ho letto i libri per imparare a farlo meglio».
Se qualcuno entrasse nel suo ufficio mentre sta scrivendo, cosa vedrebbe?
«Un sacco di carte per fare le mie ricerche, i blocchi su cui scrivo a mano, e le pagine stampate con le successive stesure: di quelle ce ne sono tante».
Se dovesse raccomandare un libro a uno studente di Scienze del governo, quale sarebbe?
« La politica come professione di Max Weber».
Il suo libro preferito di James Patterson?
«Mi sono piaciute tantissimo le serie di Alex Cross e di Michael Bennett, e The Black Book era fantastico».
Gialli preferiti?
«Sono uno che divora gialli. Ho appena finito The Fallen di David Baldacci, probabilmente il suo miglior libro in assoluto, La donna alla finestra di A.J. Finn, The Cuban Affair di Nelson DeMille, To Die but Once di Jacqueline Winspear — la sua serie con Maisie Dobbs è un regalo che io e Hillary abbiamo ricevuto da sua madre — , Dopo Anna di Lisa Scottoline, Robicheaux di James Lee Burke, The Deceivers di Alex Berenson, e il recente bellissimo libro ambientato a New York di Walter Mosley: Down the River Unto the Sea. Non vedo l’ora che escano i prossimi libri di Lee Child, Harlan Coben, Robert Crais, Louise Penny, Sara Paretsky, Susan Elia MacNeal e Daniel Silva. Cerco anche scrittori ancora poco noti, come David Pepper. E mi manca tanto Sue Grafton».
Se potesse scegliere chiunque nel panorama storico per scrivere la sua biografia chi sceglierebbe?
« David Herbert Donald, ormai morto, Ron Chernow, oppure Strobe Talbott. Tutti storici di prim’ordine, bravissimi scrittori e con la capacità di comprendermi a fondo».
Qual è la prossima lettura in programma?
« Il mondo scritto: i capolavori della letteratura che hanno fatto la storia della civiltà
di Martin Puchner».
Intervista della New York Times Rewiew of Books