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 2018  luglio 14 Sabato calendario

Una tuta da supereroe, così Marquez trova le traiettorie impossibili

Sono otto anni che su questo circuito il sabato segna il miglior tempo, e la domenica vince. Marc Marquez ha collezionato altri 59 record, tipo: maggior numero di successi consecutivi in MotoGp, di pole, di giri veloci. Il più giovane pilota a fare questo e quello, in tutte le categorie. Un campione, un cannibale. Una leggenda di 24 anni. Un supereroe. E proprio come un supereroe, il catalano indossa una tuta speciale che ne esalta la capacità di piegarsi illogicamente nelle curve, quando se ne infischia delle leggi dinamiche e accarezza col corpo la pista a più di cento all’ora, meglio: fa addirittura leva sull’asfalto per rimettersi in linea e poi proseguire come se nulla fosse (mica come gli altri, che finiscono gambe all’aria), trasformando l’impossibile in uno stile di guida. Superpoteri, appunto. La tuta se l’è fatta fare da un’azienda veneta, l’Alpinestars, leader nel motomondiale: allargando e ispessendo le “saponette” che proteggono gomiti e ginocchia; aggiungendo una sottotuta all’interno con due membrane di plastica ulteriori sotto la pelle più un strato di kevlar, fibra sintetica 5 volte più dura dell’acciaio, resistente al calore e alle fiamme, usata anche nei giubbotti anti- proiettile. Dagli stabilimenti di Asolo, in provincia di Treviso, arriva la conferma: «Tre-quattro millimetri di spessore in più, 10 di larghezza”, precisano rispetto ai cosiddetti slider. La tuta di Marc, il Supereroe, è un’eccezione rispetto alle centinaia fornite ai piloti del circo a due ruote. Ma potrebbe un giorno diventare la regola: perché il campione del mondo in carica ha rivoluzionato la maniera di correre in moto, e presto farà lo stesso con l’abbigliamento. «La modifica alla ‘ gomitiera’ è stata decisamente importante, anche perché negli ultimi tempi le cose s’erano fatte difficili. E dolorose», racconta Marquez, sorridendo con semplicità, come sempre. «Il fatto è che normalmente la temperatura dell’asfalto è più di 50 gradi, poi potete immaginare cosa voglia dire strisciarci sopra per diversi secondi come faccio io, a quella velocità. Finivo regolarmente per consumare la tuta e ustionarmi le braccia». L’esordio è arrivato a Barcellona, dove però il campione della Honda per lo stesso motivo s’è bruciato all’altezza del ginocchio destro. «E allora benvenuta anche la modifica alla ‘ginocchiera’, anche se quel genere di inconvenienti è molto più raro». Ad Assen è andato tutto alla perfezione. «Diciamo che è di grande aiuto nelle mie ‘ scivolate’. Ma si può sempre migliorare». Perché il ragazzo è così: non si ferma né si accontenta mai. Ieri ha impressionato nella prima giornata di libere al Sachsenring: ha chiuso quinto a quasi mezzo secondo da Lorenzo, ma tutti gli avversari lo indicano come favoritissimo. Valentino, 17° e quasi rassegnato: «Stretta e corta, tante curve a sinistra come piace a lui. Con rapidi cambi di direzione, e dunque perfetta per la Honda, agile e reattiva. Sembra che questa pista l’abbia disegnata lo stesso Marc». Come se un supereroe avesse bisogno dell’aiutino.