Libero, 14 luglio 2018
Quando Evola invocava gli spettri (e li usava come modelli nei quadri)
La strega così come l’immaginario comune la riconosce: a cavallo di una scopa, coi capelli scompigliati, accompagnata nel suo volo da uno stormo di pipistrelli in una notte di luna piena. Fu dipinta nel 1882 da Luis Ricardo Falèro su un tamburello ed è l’opera emblema della inedita esposizione che aprirà i battenti il 28 settembre a Rovigo, nelle sale di Palazzo Roverella. Grazie al progetto curatoriale di Francesco Parisi, la mostra si snoda come un vero e proprio processo iniziatico alla scoperta delle dottrine esoteriche e occulte che tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del “secolo breve” furono principale fonte di ispirazione per gli artisti. Sottotitolo della rassegna, fortemente voluta da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, è «Esoterismi nella pittura euroepa dal Simbolismo alle Avanguardie Storiche». Il che vuol dire un’indagine – la prima in assoluto in Italia – non solo sulle figurazioni e sui miti tanto amati dai simbolisti (e quindi streghe, maghi, diavoli e tutti gli animali notturni), ma anche su come gli artisti sperimentarono in prima persona “pratiche magiche” e occulte dando vita a forme di pittura nuove, mai viste prima di allora. E proprio questo sembra essere l’aspetto più interessante della rassegna. Le teorie ermetiche, e principalmente la Teosofia di Helena Petrovna Blavatsky, ebbero infatti un ruolo rilevante, assieme alle ricerche sull’ottica e sui colori, nella genesi dell’astrattismo in particolar modo all’interno del movimento del Bauhaus, influenzando l’opera di artisti come Paul Klee, Johannes Itten, Piet Mondrian e Wassily Kandinsky. Allo stesso modo l’esoterirmo e l’occultismo fecero presa su pittori italiani influenzando le loro ricerche. Arnaldo Ginna, ad esempio. Fu seguace del medium Franco Passi e quando nel 1915 elaborò il testo Pittura dell’avvenire, rivelò le sue passioni. L’arte futurista secondo lui non mirava all’astrazione simbolica ma alla resa visuale oggettiva di quelle forze. E poi Giacomo Balla: lui fu attratto dagli insegnamenti del teosofo Johannes Lauweriks, si definì occultista e confessò di condurre le sue ricerche sul terreno dell’ignoto: «Cammino senza toccar terra, talmente il mio spirito è elevato e sento anche quello che non si vede», scrisse. Non solo: a Roma partecipò a sedute spiritiche da Carlo Ballatore, presidente del Gruppo Teosofico di Roma, ed ebbe come guida alle sue contaminazioni esoteriche Julius Evola. C’è anche lui in mostra a Palazzo Roverella. Pittore e sperimentatore degli stati alterati della coscienza, sono esposti alcuni suoi dipinti astratti, ma anche un tavolino da seduta spiritica da lui realizzato messo vicino ad un altro firmato da Ernesto Thayaht del 1930. Una delle sezioni dell’esposizione è infatti dedicata alla ricerca del paranormale e del trascendente: oltre a dipinti di Serafino Macchiati, Joseph Vachal e Alber van Keller (uno dei più importanti seguaci di Arnold Boecklin) sarà allestito un ricco apparato fotografico con scatti di inizio Novecento a dimostrazione della pratica così diffusa nella borghesia dell’epoca e tra gli artisti. Artisti che subirono anche il fascino della “luce d’Oriente”, ovvero delle religioni orientali: in particolare quella indiana (Tantrismo) e degli animismi tribali in un desiderio di ricerca di un mondo mistico, esotico e sincretico. L’ambizione di molti artisti delle avanguardie storiche fu di combinare l’universalità delle forme con l’universalità dello spirito, sulla scia di suggestioni di origine teosofica. Nel corso del ’900 si vennero addirittura a create delle comunità, come quella di Monte Verità (vicino ad Ascona), che promuovevano un sistema utopico magico irrazionale in cui gli adepti praticavano cultiu solari, nudismo e vegetarianesimo ed in cui si ritrovavano, tra gli altri, Carl Gustav Jung, Herman Hesse, Paul Klee. Un’ampia sezione della mostra, che raccoglie 200 opere d’arte, darà infine dedicata ai libri illustrati (ce ne saranno 60) e alle incisioni. Il catalogo uscirà per i tipi di Silvana Editore.