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 2018  luglio 11 Mercoledì calendario

Il sogno di doc Harris prima afroamericana leader dei medici Usa


“Non ho medici in famiglia. E a casa nessuno credeva che potessi davvero fare questo mestiere. Per una ragazza nera, obiettava mia madre, meglio studiare da infermiera. Se pure diventi medico come credi che ti pagheranno i tuoi clienti: con le galline?». E invece Patrice Harris, 37 anni, nata a Bluefield, nella Virginia Occidentale più profonda, non ha mollato. Ha studiato, si è laureata, è diventata psichiatra. E dopo una lunga gavetta occupandosi soprattutto di bambini maltrattati a 37 anni ha scritto un pezzettino di storia nera: diventando la prima donna afroamericana eletta a capo della American Medical Association, l’associazione che riunisce i medici americani, che inizierà a guidare, però, solo dal prossimo giugno. «Inizialmente sognavo di fare la pediatra» ha raccontato a Ebony, la rivista glam degli afroamericani. «Ma all’epoca uno dei medici neri di cui più si parlava era Ben Carson, tutti volevamo essere come lui». E pazienza se il neurochirurgo afroamericano è poi diventato uno dei politici più fedeli di Donald Trump, attuale ministro degli alloggi, dopo aver tentato con poca fortuna lui stesso la corsa alla Casa Bianca.«Cominciai ad interessarmi ai meccanismi del cervello» ricorda ora Patrice. «E pensai che potevo occuparmi di bambini anche facendo la psicologa».Una vocazione sociale, che come nel caso di altri aspiranti medici afroamericani si è scontrata con un pregiudizio radicato perfino nella sua stessa comunità. Lo svela un episodio datato 1906 raccontato nel libro The Way it was in the South, ovvero, “come funzionava al Sud” di Donald Lee Grant. Secondo cui il dottor John Henry Jordan – un nero – solo in extremis convinse il fratello Briny che non era necessario far tagliare la gamba al figlio dopo una brutta caduta come suggerito dal medico bianco. Ad aprire la strada alla liberazione razziale in campo medico era stato però James McCune Smith, nero nato libero a New York nel 1813, che rifiutato dall’università di Columbia poté dedicarsi alla medicina solo grazie a un benefattore che pagò i suoi studi in Scozia, dove si laureò nel 1837.A due secoli di distanza, secondo dati di The Atlantic, per gli afroamericani la strada della medicina resta comunque difficile. Per ragioni economiche, e appunto vecchi pregiudizi, le opportunità di studiare medicina e fare carriera sono remote: attualmente solo il 6 per cento dei medici americani sono neri.Per questo la storia di Patrice è una piccola rivoluzione: «Ho molto rispetto per il mestiere di infermiera: ma ho sempre saputo che avrei potuto dare di più».