Il Sole 24 Ore, 11 luglio 2018
Il volto segreto di CR7 tra Lussemburgo e Jersey
L’ultimo posto dove andresti a cercare Cristiano Ronaldo è un palazzo anonimo alle spalle della stazione centrale di Lussemburgo. CR7 sorprende anche per questo. Da ieri Ronaldo è passato dal Real Madrid alla Juventus per 100 milioni di euro e guadagnerà 30 milioni all’anno per quattro anni. Una delle più grandi operazioni del calcio italiano. Ma qui non ci sono Ferrari, Porsche o Bugatti parcheggiate, nessun negozio di lusso e nemmeno hotel a cinque stelle. Solo un money transfer e un parrucchiere low cost dall’insegna eloquente: RyanHair.
Il quartiere è abitato da immigrati portoghesi. Il calciatore ha deciso di giocare in casa anche la partita degli affari. Al numero 92 di Rue de Bonnevoie ci sono gli uffici di una fiduciaria, la Private Trustees SA. Da qui inizia il viaggio per conoscere l’altro lato di Cristiano Ronaldo, l’uomo d’affari la cui fortuna personale viene stimata in circa 300 milioni di euro. Contiamo allora i passi della rincorsa, raccogliamo le forze e diamo un calcio potente al pallone, perché dovrà percorrere 2.667 chilometri fino a un’isola portoghese al largo del Marocco: Madeira, dove CR7 è nato 33 anni fa.
Madeira e il numero 7
Il 4 maggio 2016, Cristiano Ronaldo Dos Santos Aveiro registra a Funchal (la sua città) la CR7, una società a responsabilità limitata unipersonale che ha per oggetto l’organizzazione di attività ludiche, sportive e culturali. Il capitale sociale minimo sarebbe di 5mila euro ma Ronaldo decide di abbondare e ci mette qualche centinaio di euro in più. Quanti? Forse si lascia prendere un po’ la mano e versa esattamente 7.777 euro. Il numero della sua maglia ripetuto quattro volte. Il potere della scaramanzia. Il pezzo forte delle attività del fuoriclasse portoghese a Madeira è però la “Pestana CR7”, di cui Ronaldo possiede il 50% delle quote. È forse l’attività più interessante perché è una joint venture tra il calciatore e il gruppo alberghiero portoghese Pestana (uno dei più grandi del paese, fondato proprio a Madeira), che gestisce gli hotel con il marchio del campione di football. A Lisbona, il giocatore della Juventus possiede il 50% di un’altra joint venture con il gruppo Pestana, la “Carlton Palacio”, che ha un capitale sociale di 14 milioni di euro ed è anch’essa attiva nel settore alberghiero. Pestana CR7 e Carlton Palacio sono controllate da Ronaldo tramite una holding lussemburghese. E allora, non ci resta che ridare un calcio al pallone e ripercorrere i 2.667 chilometri che ci separano da Rue de Bonnevoie.
La cassaforte e il trust
Sul citofono al numero 92 di Rue de Bonnevoie il nome di Ronaldo non c’è. Niente di strano per il Lussemburgo, dove la discrezione (come del resto a Madeira) è di casa. Eppure è qui, negli uffici della Private Trustees, che ha sede la Crs Holding Sarl, nata il 26 maggio 2015 con un capitale iniziale di 12.500 euro. A parte quell’acronimo – Crs – niente fa sospettare che la società sia controllata dal calciatore portoghese. Perché il nome di Ronaldo non appare nell’atto costitutivo e nemmeno negli altri atti depositati nel registro delle società. Almeno fino a pochi mesi fa, quando spunta all’improvviso. È il 17 aprile 2018. Sono passati sei giorni dal drammatico match tra Real Madrid e Juventus che sancisce la qualificazione degli spagnoli per la finale di Champions League quando i 16 milioni di capitale della Crs Holding vengono trasferiti dalla Private Trustees a Ronaldo in persona.
Già, ma chi si celava dietro lo schermo della Private Trustees? Per rispondere è necessario un altro calcio al pallone verso ovest, 598 chilometri più in là, nelle strade ordinate di Saint Helier, capitale dell’isola di Jersey. È qui che aveva sede “The Crs Holding Trust”, per conto del quale i fiduciari lussemburghesi controllavano la holding di CR7. E il beneficiario unico del “The Crs Holding Trust” era Cristiano Ronaldo. Impossibile sapere quali beni e quanti fondi erano stati conferiti nel trust.
Le partecipazioni di Ronaldo
L’ultimo bilancio della holding lussemburghese di Ronaldo registra asset per 15,4 milioni di euro, in gran parte immobilizzazioni finanziarie. La società non è mai stata in utile e dopo le perdite di 98mila euro nel 2015 e di 281mila nel 2016, segna un ulteriore rosso di 224mila euro nel 2017. Oltre al 50% di Pestana CR7 e di Carlton Palacio, la Crs Holding possiede partecipazioni in altre due società. La prima è la Ufc Co Investment Holdco (che controlla il campionato di arti marziali Ufc), la seconda è la Fresh 52 Sarl. È stato invece ceduto l’investimento del 25% della Catapult Therapeutics, un’azienda olandese biofarmaceutica che sviluppa – solo una coincidenza? – un anticorpo anti-CCR7, recettore associato a molti tumori dei linfonodi.
Panama e i diritti d’immagine
Diamo un altro calcio al pallone. Questa volta la destinazione è Panama, 8.971 chilometri a ovest del Lussemburgo. Nel 2003 Maria Dolores dos Santos Aveiro, la mamma di Cristiano Ronaldo, registra a Panama una fondazione chiamata Brockton, che poi trasferisce al figlio nel 2005. Ronaldo avrebbe venduto i diritti alla società panamense per il valore simbolico di un euro. Nel 2004 Brockton avrebbe poi trasferito i diritti a una società delle Isole vergini britanniche, la Tollin.
Calciamo di nuovo il pallone ad altri duemila chilometri di distanza da Panama, in uno dei paradisi fiscali più opachi ancora esistenti: le Isole vergini britanniche. Dal 2009 al 2014 la Tollin cede lo sfruttamento dei diritti d’immagine di CR7 a due società irlandesi di Jorge Mendes, la Polaris Sports Limited e la Mim. I soldi ritornano poi nelle Isole vergini britanniche per essere trasferiti ad altri 7mila chilometri di distanza, a Ginevra, nella Banca Mirabaud et Cie. Infine arrivano Ronaldo. Sono questi passaggi ad averlo portato in Spagna alla condanna a due anni con la condizionale e al pagamento di 18,8 milioni per evasione fiscale. Ma è probabile – sostiene l’economista francese Gabriel Zucman – che Ronaldo non fosse per nulla conscio degli stratagemmi fiscali studiati dagli esperti e non certamente da lui, che di mestiere fa il calciatore.
Tra Lussemburgo, Jersey, Panama, Isole vergini britanniche, Madeira e Svizzera abbiamo compiuto quasi 24mila chilometri per ricostruire ciò che è possibile sapere delle attività finanziarie del giocatore della Juventus. Ma in giro per il mondo ci sono diverse altre società che si chiamano come Ronaldo o che utilizzano il suo acronimo. In Delaware ci sono le CR7 Capital Llc e la CR7 Fashion Llc. Nell’Isola di Man esisteva la Ronaldo Limited e a Manchester la CR7 Llp, registrata dall’avvocato del Manchester United e dall’esperto fiscale del club. Non è dato sapere se Ronaldo abbia mai avuto a che fare con queste società. Il mondo degli affari sa essere discreto.