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 2018  luglio 08 Domenica calendario

Femminicidi, 6 morti in un giorno


Lo stesso copione che si ripete, e si ripete. Tre volte in 24 ore, da Siena a Messina fino a Cagliari, dove ieri l’ennesima lite tra marito e moglie s’è trasformata in una strage. Uccisa lei, suicida lui.
La violenza sulle donne non va in vacanza. Proprio l’estate anzi – così dicono gli esperti –, coi tempi di convivenza che si dilatano e il caldo asfissiante, acuisce le crisi familiari. La spiegazione non basta a sedare gli animi a Barcellona Pozzo di Gotto: Maria Carmela Isgrò, strangolata dall’ex marito venerdì, i maltrattamenti e le aggressioni del suo uomo li aveva denunciati da tempo, la prima udienza del processo era stata fissata a settembre. Aveva chiesto aiuto al locale Centro antiviolenza “Frida Kahlo” Onlus, dove ieri le operatrici e volontarie erano ancora tutte sotto choc: «Non ci era ancora successo, che una delle donne che si rivolgono a noi finisse vittima di un femminicidio. Ci sentiamo impotenti» racconta Giulia, che al cellulare privato risponde 24 ore su 24 per dare il massimo dell’appoggio alle donne che denunciano violenze.
In questa goccia di terra, nell’ultimo anno, sono state 107. Per proteggere alcune di loro e inviarle in case rifugio, in mancanza di fondi, le volontarie del centro (13 in tutto) sono arrivate persino ad autotassarsi. E tra le vittime c’era anche lei, Carmela, l’impiegata modello che lavorava al Comune e che a denunciare suo marito era arrivata per proteggere la loro figlia adolescente, Laura, 13 anni appena. «Grazie al cielo si trovava dalla zia – continua Giulia –. Se fosse stata con sua mamma probabilmente oggi piangeremmo anche la sua morte».
Vittima, Laura, lo è lo stesso: orfana in un solo giorno, come il piccolo di 9 anni restato senza mamma e papà nel Senese. Sempre venerdì – mentre moriva Carmela, e il suo ex si uccideva – lo stesso orrore andava in onda a Cetona, dove un uomo di 41 anni ha prima soffocato la compagna con un cuscino in casa e poi dopo una breve fuga s’è impiccato ad un albero. I due s’erano sposati da poco più di un anno, erano molto conosciuti in paese. Una foto li ritrae sorridenti al mare, col loro bambino. «Verrà il tempo delle riflessioni come comunità; adesso è il momento del silenzio e del rispetto» ha commentato la sindaca del paese della Valdichiana, Eva Barbanera.
A Senorbì, nel Sud Sardegna, ieri a uccidere sua moglie, casalinga, è stato invece un pensionato di 62 anni. L’ha strangolata e poi è andato a uccidersi nel luogo in cui aveva lavorato una vita, la cantina sociale del paese. I vicini hanno raccontato che i due litigavano da tempo. Lei aveva deciso di separarsi, lui non accettava d’essere lasciato. Anche loro avevano una figlia, Elisa, ormai adulta: ieri pomeriggio tirava calci e pugni alla mac- china del padre urlando «Perché? Perché?».
Coi tre episodi delle ultime ore il contatore dei femminicidi si impenna: nei primi 6 mesi del 2018 sono state 44 le donne uccise, con un aumento percentuale del 30% rispetto al 2017. Il numero ora sale a 47. Numeri che aggravano il quadro già sconfortante fotografato dall’Eures, secondo cui dal 2000 al 2016 in termini assoluti gli omicidi in Italia sono diminuiti di quasi la metà (siamo passati dai 754 dell’inizio del millennio ai 404 del 2016, con una variazione di -46,4%) mentre proprio la percentuale di femminicidi sul totale degli assassinii è aumentata: passando dal 26,4% (199) del 2000 al 37,1% attuale (150). Più di dieci punti percentuali in poco più di 15 anni. Il che significa che ad essere uccise – una volta ogni 60 ore, in oltre la metà dei casi dai propri mariti o compagni – sono sempre più spesso le donne.
È stata invece una donna, ieri pomeriggio, a uccidere suo marito investendolo mentre camminava su un marciapiede di Paterno, nel Potentino. Un altro folle gesto, scatenato dalla gelosia.