il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2018
Piano per partite Iva il taglio fiscale costa un miliardo
È sempre più ampio il fronte politico favorevole a misure di alleggerimento fiscale per le Partite Iva. Dopo la Lega anche il Movimento pensa ad alzare il tetto per i regimi forfettari semplificati che consenta una tassazione sostitutiva al 15% da 50 a 80 mila euro di guadagni annui. Una misura che arriverà con ogni probabilità nella legge di Bilancio e che, come ha spiegato il vicepremier Luigi Di Maio, sarà resa possibile, assieme a quelle su “imprese, lavoratori e pensionati” alle quali sta lavorando l’esecutivo grazie ai margini in più che l’Italia chiederà alla Ue. Le riforme fiscali (e quelle del sostegno al reddito) secondo i pentastellati, devono diventare riforme che l’E u ro p a non può legare al rapporto deficit/Pil. La misura per le partite Iva, che ha già ricevuto il plauso di Forza Italia e può contare quindi su un’amplissima maggioranza in Parlamento, sarebbe una sorta di “anticipo di quella flat tax”(che invece non arriverà subito e comunque si tradurrà in una semplificazione fiscale invece che una sola aliquota). Anche questo provvedimento tuttavia non è a costo zero. Secondo alcune stime potrebbe gravare sulle casse dello Stato per 1 miliardo di euro.