Libero, 8 luglio 2018
Ladri di carrozzine, il boom di furti ai danni dei disabili
La “sorpresa” più amara l’hanno avuta, pochi giorni fa, i clienti dei Bagni Sole, sulle spiagge di Pesaro. Lì il lido è pensato apposta per i disabili – e per fortuna, visto che le barriere architettoniche, in genere, arrivano fin sul bagnasciuga. I gestori dello stabilimento, però, sono molto sensibili alla questione, e hanno deciso di acquistare una carrozzina dotata di ruote apposite che consenta l’entrata in acqua anche alle persone che non possono camminare. Iniziativa lodevole. Peccato che, l’ultima settimana di giugno, la carrozzina sia sparita. Qualche ladruncolo più maleducato – anzi, più vigliacco del solito, ha pensato di portarsela via, magari di farci un giro per vedere come funziona. E ha lasciato all’asciutto (nel vero senso della parola) i portatori di handicap. Una bravata, forse, ma fastidiosa al quadrato. E che non è nemmeno la prima del suo genere, nell’ultimo periodo di prepotenze simili se ne contano a decine.
EPISODI AGGHIACCIANTI A Padova (maggio) i malintenzionati hanno forzato l’auto di una professoressa incuranti del cartellino che segnalava la presenza di disabili ben visibile sul parabrezza. L’hanno ripulita da cima a fondo, portandosi via pure i compiti in classe che la docente teneva in una cartellina. A Fasano, in provincia di Bari, è sparito un quadriciclo elettrico che era l’unico mezzo di locomozione di un ragazzo diversamente abile, grazie a un circuito di videosorveglianza pubblico i carabinieri hanno segnalato al tribunale dei minori due adolescenti che, evidentemente, non avevano nulla di meglio da fare che saccheggiare le proprietà di un coetaneo meno fortunato. A Roma (giugno) è finito nel mirino dei mascalzoni di turno uno scooter del valore di circa 5mila euro. «È come se mi avessero tolto le gambe una seconda volta», si è lamentata (a ragione) la proprietaria affetta da sclerosi multipla: per farle ritrovare il sorriso il quartiere Eur si è impegnato in una colletta e ha deciso di ricomprarglielo. Ché alle volte la solidarietà non è di sola facciata. «Tutti questi episodi raccontano un crimine doppiamente odioso», sbotta la senatrice di Forza Italia Gabriella Giammanco, «di per sé il furto è un fatto inaccettabile, ma se si abbatte su persone che stanno già vivendo un disagio diventa davvero inammissibile. Nei confronti dei manigoldi che non hanno rispetto delle fragilità altrui bisogna parlare di tolleranza zero. Questi “signori” sono ladri non solo di oggetti, ma anche di diritti». Giammanco sa bene di cosa parla, da sempre impegnata nel sociale, la settimana scorsa ha presentato alla Camera una proposta di legge per chiedere al ministero della Salute di considerare le protesi sportive per i disabili a carico del Servizio sanitario nazionale. «Che siano sbruffonate di qualche ragazzino o meno, occorre tutelare le persone più bisognose». Invece a scorrere le pagine di cronaca recente, sono più le volte in cui sono costretti a intervenire i militari che quelle che si risolvono con una stretta di mano.
SENZA SCRUPOLI A Bassano del Grappa (Vi) due settimane fa è toccato a un 67enne costretto sulla carrozzella elettrica: gliel’aveva assegnata la Ulss locale, gliel’ha rubata un pregiudicato di 46 anni durante un “colpo” notturno nella sua abitazione. A Moneglia (Genova) due ucraini di 29 e 35 anni hanno messo le mani su una sedia a rotelle di un vecchietto, l’aveva lasciata qualche minuto sul marciapiede mentre il figlio lo riaccompagnava dentro casa: loro hanno detto che si trattava di uno “scherzo” (da ridere c’è ben poco), quando gliel’hanno riconsegnata era bella che distrutta. A Paternò, in Sicilia, i delinquenti sono addirittura andati oltre: ai primi di giugno hanno fatto irruzione in un centro diurno per disabili e hanno sottratto beni per diverse migliaia di euro. Si sono portati via persino i pannolini, traverse igieniche, una statua della Madonna e gli spicci che erano rimasti nella macchinetta del caffè. E ancora: a Mirano (Venezia) è stato arrestato un marocchino di 27 anni che non ha saputo dire perché girava su una carrozzina elettrica essendo perfettamente in grado di camminare. A Monza hanno sottratto il motorino di una una carrozzina di un’atleta paralimpico; a La Spezia una donna di 65 anni si è dichiara «agli arresti domiciliari» dopo l’ennesimo furto di una sedia a rotelle. Ladri di carrozzine. Ma anche senza scrupoli. riproduzione riservata