Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  luglio 08 Domenica calendario

Muore a 19 anni. Tutte le amiche fanno la maturità al suo posto


È una storia di amore e di amicizia quella che arriva dal liceo Manzoni di Latina. E che hanno scritto le compagne di classe di Martina, 19 anni, scomparsa qualche giorno prima della maturità a causa di una feroce malattia. E così le sue amiche hanno deciso di tagliare per lei e con lei quel traguardo tanto ambito, il confine tra la vita adolescente e quella adulta che Martina non era destinata a passare. Almeno da sola. E così quell’esame in suo nome e nel suo ricordo lo hanno fatto le amiche a cui ancora non si erano asciugate le lacrime da quel maledetto 12 giugno, tre giorni all’alba dell’esame.
La tesina di Martina
Le sue compagne di classe della V B del liceo linguistico venerdì scorso si sono presentate davanti alla commissione d’esame e, tutte insieme davanti alla famiglia della ragazza, hanno presentato la tesina di Martina. Una mappa concettuale che parte dalla sua passione, il teatro. Per la letteratura cita Pirandello, per storia e filosofia il tema la «teatralità» dei regimi totalitari, per le scienze tratta dei vulcani, io simbolo della follia e dell’estro che dominano il palcoscenico.
Era bella Martina, anche senza i capelli come si mostra con orgoglio sulla sua pagina di Facebook dove ha condiviso fino alla fine la sua voglia di lottare e di vivere. Invita tutti a essere allegri, racconta del suo amore per il teatro «che è più vero della vita», ricorda il discorso sulla Felicità fatto da Roberto Benigni durante uno dei suoi show sulla Rai: «Cercatela, tutti i giorni, continuamente. Chiunque mi ascolta ora si metta in cerca della felicità. Ora, in questo momento stesso, perché è lì. Ce l’avete. Ce l’abbiamo. Perché l’hanno data a tutti noi... Non bisogna mai aver paura di morire ma di non cominciare mai a vivere davvero».
E lei Martina ha vissuto veramente fino alla fine, senza paura e dando l’esempio, come hanno detto le sue compagne, tutte schierate davanti ai banchi della commissione, con i professori che a stento sono riusciti a trattenere le lacrime. E i genitori, gli amici ad ascoltare attraverso le voci delle amiche, le sue ultime parole terrene. La sua lezione.
La scuola ha già fatto richiesta al Miur del riconoscimento post mortem della maturità e intanto ieri è stato consegnato ai genitori un diploma: «A Martina, che ha dimostrato capacità eccezionali, è stata esempio di coraggio e determinazione, per l’affetto che ha lasciato in tutti coloro che l’hanno conosciuta».