La Stampa, 8 luglio 2018
Da Lagos alle vette di Wall Street. Il sogno americano di Mister Ntv
Adebayo Ogunlesi è già arrivato in Italia per la sua prima visita “ufficiale” dopo l’acquisto di Italo e lunedì sarà a Roma. Quando lo abbiamo incontrato a New York ci ha dato le linee guida per l’immediato futuro del suo gruppo, per Italo e non ha espresso alcun timore per un rischio “politico” in Italia. Ma non ha voluto parlare di sè, della sua straordinaria storia che lo ha portato da Makun Sgamu, una cittadina nel Sud Ovest della Nigeria, nello stato di Ogun, poco lontano da Lagos alla guida di un gruppo globale a New York. «Parlo della parternship – dice – che c’entro io?». Ma lui c’entra eccome. È il motore del gruppo ed è l’emblema di quel sogno americano che oggi sembra meno possibile. Ha fatto le scuole superiori a Lagos, il padre Theophilus Ogunlesi, il primo professore di medicina all’Università di Ibadan, lo ha incoraggiato a studiare. Entra a Oxford dove si laurea in filosofia, politica ed economia, nel 1979 si laurea con lode a Harvard con un doppio Master alla Law School e alla Business School. Lavora brevemente per Thurgood Marshall, il leggendario giudice della Corte Suprema, poi a Cravath Swaine and Moore, uno studio legale a Manhattan, infine nel 1983 entra a Credit Suisse First Boston, dove in 30 anni di carriera diventa capo di investment banking e poi Vice Chairman. È a quel punto, nel 2006, che compie il balzo a lancia il fondo Gip. Viso aperto, battuta pronta, risata contagiosa, Ogunlesi ha conquistato New York sia sul piano professionale che su quello sociale: è il leading director di Goldman Sachs e capita di incontrarlo a un evento ristretto in cui si parla di fondazioni e politica organizzato da Tory Burch, la grande designer di moda, o, come qualche giorno fa, in compagnia del regista Stephen Spielberg e del segretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin al tradizionale party del 4 di luglio organizzato dall’ereditiera del Washington Post Lally Weymouth. È sempre in viaggio, quando lo incontro mi spiega che l’impianto per investire è molto strutturato, non investirebbe in autostrade che offrono minori margini di miglioramento ma ha investito fra le altre cose in Borkum Riffgrund, una fattoria eolica al largo della Germania nel Mare del Nord, e nella più importante ferrovia per trasporto merci in Australia, Italo aggiunge alla dimensione globale del suo gruppo.