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 2018  luglio 08 Domenica calendario

Beyoncé e Jay-Z trottolini amorosi

Lei denuncia il tradimento con una canzone lui si scusa con un disco. E ora un album e un grande show per l’ultimo atto della terapia di coppia: la pace a San SiroManca giusto che, a un certo punto, guardandosi negli occhi, Jay–Z e Beyoncè, invece di Crazy in love o 99 problems intonino «magari ti chiamerò trottolino amoroso e du du da da da». E probabilmente non si stupirebbe nessuno tra il pubblico, convenuto numeroso proprio per assistere alle baruffe amorose dei due in stile casa Vianello, però a suon di rhythm’n’blues e rap e in inglese. Anzi, Casa Carter (il vero cognome della famiglia) potrebbe essere il nome sul campanello dello stadio di San Siro (e, stasera, in replica, dell’Olimpico di Roma). Il rapper e la cantante hanno intrapreso una terapia di coppia di quelle che chiunque terrebbe segrete, rinfacciandosi corna e mancanze varie. Loro invece le squadernano tutte: lei denuncia il tradimento nel disco Lemonade,lui ammette e si scusa in 4: 44, ora fanno la pace in Everything is love, l’ultimo album. Del quale però non c’è traccia in scaletta perché la pace è il concerto stesso. E così facendo hanno moltiplicato celebrità e successo. E per questo c’è il dubbio che niente di tutto questo sia vero e sia solo astutissima operazione di marketing: trasformarsi definitivamente (in fondo erano già famosi, e bravissimi) da persone a personaggi, mettersi a nudo non solo in senso fisico (gli hot pants di jeans indossati da Beyoncé per cantare Crazy in love sono un ottimo surrogato del Viagra), vendersi. Ma vendersi a caro prezzo, se si pensa che il biglietto nell’area Vip viene 161 euro e che il patrimonio dei due è stato calcolato essere superiore al miliardo di dollari. Il sospetto che qualcuno sospetti della loro sincerità, l’hanno avuto, visto che mentre salgono sul palco nel maxischermo appare la scritta “This is real life”, questa è vita vera. E tra le varie immagini della serata, mescolati a disegni psichedelici un po’ sparati, spiccano filmini (veri?falsi? boh) di vita famigliare, tipo quelli che una volta si facevano col Super8. Ma, a rinforzare i dubbi, c’è anche la precisione dello show, la perfezione di ogni dettaglio, la magniloquenza del concerto (è un caso che alla fine scorrano i titoli di coda, come in un film?). Tutto molto bello, tutto un po’ finto anche per questo. Bravi ma basta, insomma.Ah, in tutto questo ci sarebbe anche della musica. Ma sembra quasi un dettaglio. Anche perché la diversità tra i sound dei due, la black music di lei e il rapper di lui, viene superata trasformando tutto in un’unica politiglia a botte di remix, un gigantesco djset di oltre due ore senza un secondo di pausa tra una canzone e l’altra. E Holy Grail, che apre il concerto, ingloba addirittura Smells like teenspirit dei Nirvana, 03 Bonnie and Clyde di lui sfuma in Drunk in Love di lei, Flawless va in medley con Feeling myself di Nicki Minaj. Dettagli che fanno sbrodolare i fan veramente appassionati. Ma anche questa è narrazione, o se preferite storytelling: la vita è un flusso continuo di emozioni, azioni, sentimenti, idee. C’è spazio anche per la politica, non nel senso di Trump (un’ossessione tale, per gli artisti americani, che è quasi rinfrescante vedere i Carter fregarsene, consci che l’indifferenza fa molti più danni), ma delle lotte per i diritti civili di neri e donne. 99 Problems è sottolineata con foto di rockstar e icone della cultura nera, da David Bowie a Jesse Jackson. ( Girls) Run the world con una serie di messaggi femministi che incitano le donne a lottare e primeggiare per essere se stesse, non per accontentare i signori uomini. E forse questi momenti sono i più sinceri dell’intera serata.