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 2018  luglio 07 Sabato calendario

Di chi è la Marmolata

Come nel 1911. L’Agenzia del territorio di Roma ha ridefinito i confini della Marmolada, che tornano a essere quelli che separavano l’impero austro-ungarico dell’imperatore Cecco Beppe dal Regno d’Italia. La nuova linea tracciata sulla cartina, che parte dal ghiacciaio di Punta Rocca (l’estremità del comune bellunese di Rocca Pietore) e scende verso Passo Fedaia, di fatto riconsegna al Trentino la piena proprietà del gruppo montuoso e manda su tutte le furie la Regione Veneto, alla quale viene sottratto l’indotto di una piccola ma strategica località, di inverno frequentatissima dagli appassionati della neve (a Punta Rocca c’è l’arrivo della funivia), d’estate dagli amanti del trekking e delle escursioni. A Punta Rocca il Comune di Canazei, rinomata località sciistica in provincia di Trento, ha in progetto da tempo di costruire l’impianto d’arrivo di una nuova seggiovia. Fino a questo momento il piano era rimasto in sospeso, perché Punta Rocca apparteneva al Veneto e l’amministrazione trentina voleva che l’impianto di risalita (e i relativi introiti, si capisce) rimanesse all’interno del proprio territorio. Ora però il sindaco di Canazei, Silvano Parmesani, vorrebbe accelerare: «Si sa bene quali sono i nostri progetti. È un successo per il Trentino, adesso si può cominciare una nuova fase». L’IRA DELLA REGIONE Il governatore del Veneto Luca Zaia informato della decisione dei tecnici di Roma parte all’attacco: «Giù le mani dalla Marmolada», tuona. «La difenderemo con le nostre unghie. Difenderemo quel confine, nel senso che riguarda gli impianti di risalita, attività economiche e identitarie che sono del Veneto. Del resto», aggiunge Zaia, «si tratta di un dibattito che va avanti da decenni e vogliamo entrare nel vivo con la convinzione di avere una proposta alternativa. Questa è una partita che si potrebbe risolvere con il buon senso, ma mi sembra di capire che il buon senso è stato affidato ai legali, e allora continueremo con i legali. È una situazione che eredito», conclude Zaia, «se fosse iniziata con noi sarebbe già conclusa perché avremmo trovato un accordo. E invece ho trovato una mucchio di scartoffie di sentenze contro sentenze». Sulla proprietà della parte più alta della Marmolada, Veneto e Trentino dibattono dal 1982, ossia da quando l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini firmò il decreto presidenziale che come richiesto dal Comune di Canazei stabilì la linea di confine ribadita oggi dall’agenzia del territorio di Roma. Sennonché in questi trentasei anni si sono alternati una marea di ricorsi e contro ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, le sentenze sono spesso impugnate dal Veneto perché ritenute poco chiare, e non si è mai arrivati a una definizione certa del territorio. E non ci sarà nemmeno ora nonostante la decisione presa a Roma, dato che il Veneto, come ci dice l’assessore al Turismo Federico Caner (anche lui leghista), farò di nuovo ricorso: «Si tratta di una decisione arbitraria e unilaterale che modifica la linea di confine che con un accordo politico avevano concordato nel 2012 l’allora governatore del Veneto Giancarlo Galan e l’ex presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai. TROPPE PERPLESSITÀ La cosa che ci lascia più perplessi è che a Roma la decisione è stata presa il 24 maggio, quando non cera un governo in carica. Noi ne siamo venuti a conoscenza solo di recente». La decisione, sottolinea l’assessore, al momento è «catastale e non amministrativa, anche perché è ancora in corso il contenzioso tra Veneto e Trentino di fronte al Consiglio di Stato. Non vorrei che la nuova demarcazione dei confini» conclude Caner «fosse motivata dall’esigenza di rendere fattibile il progetto del Comune di Canazei di realizzare completamente in territorio trentino un nuovo impianto di risalita in vetta alla Marmolada. A pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca». r