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 2018  luglio 07 Sabato calendario

Il vescovo abbraccia il prete gay

L’abbraccio dopo lo scandalo. E se non è un “buona vita” poco ci manca. Si chiude così la vicenda che ha scosso la Diocesi di Verona, con il vescovo Giuseppe Zenti che abbraccia Giuliano Costalunga, il parroco che dopo 22 anni con la tonaca ha scelto l’amore. L’amore per il suo Paolo, a cui si è unito in matrimonio lo scorso 28 aprile sull’isola di Gran Canaria. C’era aria di burrasca nella piccola parrocchia di Selva di Progno, sui monti Lessini. Il vescovo aveva annunciato ai fedeli la sua visita di giovedì sera per spiegare a tutti la “fuga” del don, da un giorno all’altro. E don Giuliano, che con quel “sì” davanti all’altare si è liberato di un peso grande così, ha preso il coraggio a due mani e ha deciso di affrontare tutti a viso aperto. È salito sul primo volo per l’Italia per metterci la faccia e raccontare il suo amore. «Le premesse per una serata tesa c’erano tutte» ammette Giuliano. «Fuori dalla chiesa c’era un sit-in di Forza Nuova, c’erano i carabinieri schierati e anche la Digos. In chiesa duecento fedeli e sul pulpito lui. Il vescovo. Sono entrato e mi sono seduto nell’unico posto rimasto libero, al secondo banco». Difficile descrivere il silenzio, ancor più gli sguardi. Un prete che saluta tutti e sposa un uomo. Chi lo poteva anche solo immaginare in questo paesino con 933 abitanti e due bar. Il vescovo Zenti ha parlato una ventina di minuti, specificando che non avrebbe accettato contraddittorio. Ha raccontato le tante cose belle fatte da Giuliano quando era parroco, chiarendo di non volerlo giudicare ora. E quando ha smesso di parlare si è avvicinato e l’ha abbracciato. «Sei un mio prete», ha sussurrato, commuovendo molti dei presenti. «A dire il vero mi ha detto anche altro ma non voglio rovinare questa bella atmosfera» racconta Giuliano che per il resto della serata ha raccolto altri abbracci, magari anche un po’ più calorosi e sinceri da parte di quelli che erano i suoi parrocchiani. «Si sono dimostrati rispettosi e intelligenti. Credo che la gente stia compiendo un bel cammino di apertura, anche di fronte a storie come la mia». Con gli abbracci di giovedì sera Giuliano Costalunga, 48 anni, ha chiuso per sempre un capitolo della sua vita. Ce n’è un altro da vivere, bello e luminoso come l’amore per il suo Paolo. «Ora mi piacerebbe adottare un bambino, per diventare una vera famiglia», dice pieno di speranza.