La Stampa, 12 giugno 2018
La (resistibile) prevalenza dell’uomo in bermuda nei centri delle città
Dalla rotula al tarso. Già alle spalle abbiamo un lungo inverno che ha visto i giovanotti fashion victim scoprire le loro caviglie (altro che quelle fragili estremità maliziosamente mostrate dalle lady di secoli fa!) grazie a certi pantaloni – a volte a cavallo superbasso e supermolle – assai stretti e corti dall’effetto bambino troppo cresciuto o lavatrice infame. Il tutto accompagnato da piedi rigorosamente nudi infilati (a volte si sospetta la presenza dell’orrido fantasmino antivescica) dentro a scarpe da ginnastica e persino stringate di cuoio. Ahi, ahi: dove è finita l’eleganza maschile? E ora che si avvicina l’estate questa strana voglia dei maschi italiani di scoprire le gambe non è più cosa riservata alle élites di ragazzacci palestrati&depilati.
Ai primissimi, monsonici caldi sono già riapparsi in giro per le città (al mare – almeno fino al tramonto – è cosa normale) frotte di uomini più o meno giovani in pantaloncini bermuda ormai popolarissima divisa insieme a quelli alla pinocchietto (detti anche alla corsara) indumento ostile a ogni sorta di fisico salvo essere un Matthew McConaughey e soprattutto salvo Brigitte Bardot che li lanciò negli Anni 50 (a fine Anni 90 è stata Prada a riscoprirli in versione sport). Rewind. Nel Dizionario della moda pubblicato anni fa da Baldini&Castoldi Dalai, a cura dell’indimenticabile giornalista Guido Vergani alla voce bermuda è scritto: «Pantaloni corti sopra il ginocchio in cotone di vari pesi... (prendono il nome) dall’arcipelago corallino nell’Atlantico settentrionale divenuto negli anni ‘30-40 meta alla moda per la villeggiatura degli americani...». Stile inglese. In cotone color kaki erano in dotazione alle truppe coloniali britanniche impegnate in zone desertiche e tropicali; nel serial «The Crown» il principe Filippo indossa quelli bianchi da ufficiale della Royal Navy nell’episodi sui mesi che passò in mari lontani dalla Regina; li indossa sempre suo bisnipote, il principino George, come tutti i bambini eleganti. In realtà, a Bermuda territorio britannico d’oltremare, curiosamente furono ideati per consentire alle donne d’aggirare il divieto a mostrare le gambe tutte nude.
Entrati subito nel guardaroba maschile da allora nell’isola i sudditi di sua Maestà li indossano con giacca e cravatta e calze lunghe: una proposta che da alcune stagioni è apparsa sulle passerelle della moda made in Italy per uomo (ovvero, la migliore e più forte al mondo) indossati da tanti, giovani e belli modelli. Tornando alla strada sarà per il cambiamento climatico che evidentemente provoca sudori esiziali nello spazio tra la rotula e il tarso, o sarà per un progressivo declino del senso estetico (vedi uso di borselli, infradito etc etc) l’invasione di mezze gambe nude maschili anche quest’estate è alla porte. Niente di grave, salvo l’occhio.