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 2018  giugno 12 Martedì calendario

L’accoglienza è impopolare, accettiamolo

Il concetto di accoglienza è impopolare. Ne prenda atto chi si batte in favore del soccorso in mare e dell’ospitalità ai migranti: siamo una minoranza, per giunta sospettata di un umanitarismo “comodo”, protetto da una solidità economica e sociale che non tiene conto di quanto l’impatto della migrazione si scarichi sulle spalle dei più deboli. Poco importa che volontari, medici e paramedici, preti, suore, marinai, poliziotti, militari e altri operatori pro-migranti (sulle cui spalle, in primo luogo, grava la quotidiana fatica dell’accoglienza) non siano affatto “privilegiati” e siano popolo a pieno titolo: popolo salariato e spesso mal pagato. Anni di oscena propaganda giornalistica e politica hanno oramai cristallizzato il falso paradigma dei “buonisti” con il culo al caldo che sono i subdoli nemici della vigorosa reazione popolare all’invasione, alla “sostituzione etnica” (come dicono i tanti fascisti di casa nella Lega, oggi al governo), alla svendita della “razza bianca” all’Islam, all’Africa, al mondo un tempo sottomesso nella sua interezza agli europei e oggi ingovernabile, rigurgitante esseri umani.Questo paradigma (falso) ha stravinto. Ha stravinto sui social e anche su buona parte dei media mainstream.
Chiunque si batta per l’accoglienza, anche per un’accoglienza gestibile e sorvegliata, sappia che sta conducendo una battaglia di minoranza; che ne pagherà il prezzo politico; e che a parte la Chiesa (non tutta) non troverà uno straccio di alleato.