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 2018  giugno 12 Martedì calendario

Il fondo BlackRock punta al 20% del risparmio targato Intesa

Grande in ambito domestico, ben posizionata in Europa ma non un gigante, e di dimensioni ridotte su scala mondiale. È questa, in sintesi, la fotografia di Eurizon, la società di asset management del gruppo Intesa: una sgr importante ma non un campione globale. Per questo aprire il capitale al mercato e cercare un’alleanza strategica è da tempo un obiettivo perseguito dalla banca e ufficializzato dallo stesso amministratore delegato Carlo Messina, nel piano industriale 2018- 2021, dove uno dei punti- chiave è «la partnership con un operatore industriale globale come possibile acceleratore della strategia dell’asset management».
L’ipotesi – rilanciata in grande stile ieri dal Financial times - di un’operazione del genere con BlackRock circola da qualche mese; i colloqui tra i due soggetti non sono certo recenti e ormai hanno raggiunto una fase avanzata. Ma è probabile che per arrivare a chiudere la trattativa ci voglia ancora qualche mese. Al “no comment” ufficiale opposto dal colosso americano e dalla banca di Messina, fanno da contorno i diffusi rumors, che parlano di una trattativa sul 10 – e più probabilmente il 20% – di Eurizon, che verrebbe ceduto a BlackRock. Secondo i calcoli di Equita la valorizzazione dell’intera Eurizon potrebbe aggirarsi sui 3,8 miliardi di euro, però le valutazioni potrebbero essere anche molto più alte.Per Intesa quindi si prospetta, in caso di cessione di una quota, un ricco incasso; che, per inciso, renderebbe già da subito più sostanzioso l’obiettivo del piano industriale, che ha promesso per il 2018 la distribuzione dell’utile per una quota dell’85%. E forse è questa una delle ragioni che ieri ha contribuito a fare di Intesa il miglior titolo a Piazza Affari (+ 6,64), seppure in una giornata di gran spolvero per le banche.
Non ci sono certezze sui tempi e nemmeno che sia BlackRock l’unico interlocutore di Messina: tra i corridoi si dice che un po’ tutti i grandi gruppi internazionali stiano guardando ad Eurizon, e si fanno i nomi in particolare di Pimco, Fidelity, JpMorgan. Magari è tattica, ma certo il secondo operatore del risparmio gestito in Italia, un Paese che ha la maggior quota di risparmio delle famiglie in Europa, fa sicuramente gola a molti. Anche senza esclusiva BlackRock, il più gettonato dalle voci, ha una marcia in più, perché è anche azionista, il secondo per importanza, di Intesa: difficile che Messina voglia fargli un dispetto, a meno che non riceva da altri un’offerta che non si può rifiutare.
La società di asset management del gruppo Intesa nel 2017 ha garantito poco meno di 500 milioni di utile netto sui 3,81 complessivamente generati dalla banca ( al netto delle voci straordinarie); la sola Eurizon in Italia può contare su un patrimonio gestito di quasi 313 miliardi e una quota di mercato superiore al 15% (al secondo posto, nel nostro paese, dietro Generali). Ovviamente gestisce i fondi distribuiti dal gruppo – insieme a Fideuram – ma già ora un business sempre meno captive, perché Intesa assorbe “solo” il 60%. L’anno scorso per flussi di raccolta netta è stato al terzo posto in Europa, dietro Pimco e BlackRock. Ovvio che le dimensioni del gigante Usa sono ben altre: al 31 marzo scorso aveva asset in gestione per 6.317 miliardi, di cui 71 miliardi in Italia dove, secondo i dati Assogestioni, ha una quota di mercato del 3,6%. Un’alleanza con Eurizon potrebbe fare da volano commerciale anche all’estero per i fondi targati Intesa.