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 2018  maggio 26 Sabato calendario

Esther Perel: «Gli italiani sono più adulteri degli altri»

Un tempo si chiamava adulterio. Ed evocava figure tragiche e romanzesche, vedi Anna Karenina o Madame Bovary, che fin dalle prime pagine si capivano essere destinate a fare una brutta fine. Oggi lo chiamiamo in mille altri modi, ma il concetto è lo stesso: tradire il coniuge. Se amore passione desiderio trasgressione sono sentimenti universali e lasciano sempre gli stessi segni nell’animo umano, l’esito e le varianti sono cambiate con il mutare dei tempi.
Da quando esiste il matrimonio, esiste il tradimento. E insieme al tradimento, esiste la sua condanna morale. Che non è mai riuscita, in nessuna epoca e in nessun luogo, nemmeno dove la punizione per chi tradisce è la pena di morte (in vigore ancora in nove paesi nel mondo), a impedire a uomini e donne di essere infedeli. Perché? Questa è la domanda principale e si imparano un sacco di cose interessanti parlando con Esther Perel, psicoterapeuta belga trapiantata a New York, una delle voci più influenti e originali nel mondo della terapia di coppia, autrice di Così fan tutti. Ripensare l’infedeltà, per molte settimane ai primi posti delle classifiche americane e appena uscito per la nuova casa editrice Solferino.
I suoi due Ted Talks sull’argomento veleggiano oltre i venti milioni di visualizzazioni e il suo precedente saggio L’intelligenza erotica è stato un grande successo internazionale. Certo, direte voi, ci vuole poco ad avere successo quando si parla di sesso e di corna. Sbagliato. Il discorso è molto più complesso e il lavoro di Perel minuzioso e profondo, pieno di storie raccolte sul campo – con un approccio da antropologa – durante le sedute di terapia, nelle conferenze, e nei commenti sul suo sito, il blog e la pagina Facebook.
Quindi, perché «Così fan tutti»?
«Non è quello che scrivo io, per la verità. Il titolo in italiano dice di più degli italiani che del mio studio. Sono felice di questo titolo mozartiano, comunque».
Traduzione libera che rende l’idea. Quindi gli italiani tradiscono di più degli altri?
«L’Italia è tra i paesi con il più alto tasso di tradimenti. Sarà l’effetto della chiesa, della sacralità della famiglia, che non si deve rompere. Anche se i dati sono difficilissimi da reperire. Gli uomini raccontano più sesso di quello che in realtà fanno. Le donne meno. Comunque tutti mentono».
Lei scrive che il tradimento oggi è molto più doloroso che in passato. Perché?
«Tre motivi. Prima il matrimonio era un contratto economico. Quindi l’infedeltà minacciava la sicurezza economica. Ora ci si sposa per amore. Si cerca nell’altra persona la metà perfetta, qualcuno che ci deve essere amico, amante, socio, consigliere, genitore dei figli, coniuge. Oggi il tradimento è una violazione di fiducia che fa vacillare il nostro io completo, minaccia la nostra stabilità emotiva. Non sei più l’unica, la sola persona per l’altro».
E gli altri due motivi?
«Prima si viveva in grandi famiglie, con tante persone intorno e tante relazioni. Oggi viviamo soli e il tradimento ci fa sentire ancora di più la perdita e la solitudine. Ma la cosa più dolorosa di tutte è che viviamo in un’era digitale».
Quindi?
«Per le nostre nonne c’era l’indizio del rossetto sul colletto e il resto dovevano immaginarlo da sole. Oggi la love story del fedifrago scorre sullo schermo del telefonino. Chi è tradito si fa del male ma non resiste a guardare i messaggi e le cose che trova lo traumatizzano. Potrò mai più fidarmi di un’altra persona, è la reazione tipica».
Esiste un matrimonio a prova di tradimento?
«No. L’infedeltà nasce con il matrimonio e non c’è un vaccino contro l’infedeltà».
Perché si tradisce anche quando si è felicemente sposati?
«C’è un’assunzione sbagliata che se hai quello che vuoi sei vaccinato contro il desiderio di esplorare. Ma non è così. Al cuore di una relazione si troverà spesso il desiderio di novità, libertà, autonomia, di riconquistare parti perdute di noi stessi e la vitalità».
A rischio di perdere tutto quello che avevamo?
«Non stiamo cercando un’altra persona, stiamo cercando un altro noi».
Esiste la monogamia?
«La monogamia non ha niente a che fare con l’amore. Per secoli è stato il modo con cui si controllava la sessualità delle donne e la certezza che i figli fossero del marito, per motivi dinastici o ereditari. L’esclusività sessuale allora era: una sola relazione per tutta la vita, da cui l’importanza della verginità eccetera. Oggi è: una sola relazione alla volta».
Clinton sosteneva di non aver avuto rapporti sessuali con Monica Lewinsky. Come si definisce il tradimento?
«Prima l’infedeltà era un bambino che nasceva dopo 9 mesi e non ti assomigliava. Oggi è tutto più complesso. Una definizione è impossibile».
Guardare porno è tradire?
«Bisogna chiederlo a ciascuna coppia. Per qualcuno sì, per altri no. Per i gay, per esempio, è assolutamente nella norma. Per altre coppie anche vedere o pensare all’ex è tradimento».
Perché la gente adesso viene da lei a parlare di tradimenti e non si sfoga al bar con un amico/a?
«Noi facciamo terapia di coppia. Perché oggi la sopravvivenza della famiglia è legata al benessere e alla felicità della coppia. Comunque ogni affair ridefinisce una relazione. In alcuni casi la uccide e ci si separa. In altri diventa un’esperienza di crescita e rinforza la coppia».