La Stampa, 26 maggio 2018
Nazionale fatta di provinciali
Un leader, il ct Mancini. E, tutto attorno, il risiko delle provenienze. La nuova Italia è una Nazionale dalle mille facce e dai mille colori come mai in passato.
Il leader Mancini ha creato la sua prima volta così: ventisei sono i ragazzi al lavoro a Coverciano, sedici i club rappresentati, dal Milan (4 giocatori) al Toro (3), dalla Juve, Napoli, Roma, Atalanta, Sassuolo (2), all’Inter, Bologna, Fiorentina, Genoa, Crotone, Nizza, Valencia, Zenit e Chelsea (1). Inevitabile conseguenza dei numeri del campionato appena finito: il 71,74 per cento dei giocatori impiegati dalle prime 7 della classifica parlava straniero.
Addio blocchi
Provincia felice, dunque. E addio alla politica dei «blocchi»: questa la tendenza, almeno nel medio periodo e in attesa che qualche riforma calata dall’alto cambi il copione. Il prodotto di una tale frammentazione da record lascia sul terreno anche risultati inaspettati, uno dentro al derby torinese perchè, al netto dei contrattempi fisici che hanno obbligato i bianconeri Marchisio e Bernardeschi a tornarsene a casa, il Toro batte la Juve 3-2. Tre granata in azzurro c’erano anche nel Mondiale in Brasile: Darmian, Cerci ed Immobile circondati, però, dagli juventini Buffon, Barzagli, Chiellini, Bonucci, Pirlo e Marchisio.
Oggi, alle porte di Firenze, la sfida nella sfida dice: Rugani e De Sciglio da una parte, Sirigu, Baselli e Belotti dall’altra. Una fotografia nuova, come nuovissima potrebbe essere un’Italia senza un bianconero in campo fra 48 ore a San Gallo in occasione del debutto di Mancini nel test amichevole con l’Arabia Saudita, visto che in un probabile 4-3-3, là dietro, dovrebbe toccare a Romagnoli e non a Rugani giocare accanto a Bonucci e a Zappacosta e Criscito, e non a De Sciglio, occupare le fasce. A San Gallo potrebbe mancare anche il colore granata, ma, i granata adesso in azzurro, possono tracciare una ipotetica e suggestiva linea verticale. Sirigu, in porta, si sta giocando il posto con Donnarumma e Perin, anche se il milanista è avanti. Baselli è l’osservato speciale in un centrocampo in cerca di qualità e Belotti duella con Balotelli (favorito) per il ruolo di prima punta.
Il Toro è in vantaggio, la Juve aspetta di rimettere le cose a posto, facendo pesare la fascia da capitano dell’Italia pronta a finire sul braccio di Chiellini quando il difensore sarà nuovamente arruolabile.