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 2018  maggio 25 Venerdì calendario

Sui passaggi a livello


A uto incastrate tra i binari, senza via d’uscita. Guidatori che distruggono le barriere che si chiudono pur di non aspettare, pedoni travolti per aver attraversato con il semaforo rosso. Nonostante negli ultimi trenta anni i passaggi a livello siano stati più che dimezzati, in Italia il numero degli incidenti resta ancora alto. Secondo l’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria da Nord a Sud d’Italia nel 2017 gli incidenti “significativi”, cioè quelli che hanno provocato morti, feriti o gravi danni all’infrastruttura, sono stati 13. Uno al mese. Undici lungo gli oltre 16 mila chilometri di linee gestite da Rete Ferroviaria Italiana e 2 sulle linee regionali, cioè le cosiddette ex concesse, quelle date in gestione ad aziende private. Ma i numeri aumentano ancora se agli incidenti gravi si affiancano quelli senza conseguenze per pedoni, automobilisti, ferrovieri o passeggeri. Secondo Rfi, nel 2017, gli incidenti (gravi e non gravi) ai passaggi al livello sono stati 27, con 6 morti e 4 feriti. Nel 2016 erano stati 21, nel 2015 37.Nella maggior parte dei casi il treno trova sulla sua strada auto e camion, travolgendoli così come è successo in Piemonte. Ma frequenti sono anche i casi di pedoni che attraversano a sbarre chiuse o distratti da cuffiette e smartphone.Negli scorsi giorni, in poche ore, un tir e un’auto sono rimasti incastrati tra le sbarre dei passaggi a livello di Cantù e della provincia di Caserta.Mentre in Toscana, sulla Pisa-Aulla, a marzo un automobilista ha provocato il blocco di tutti i treni della linea dopo aver letteralmente distrutto l’impianto.«I numeri della sicurezza ferroviaria italiana sono in totale tendenza al miglioramento – dice il direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie Amedeo Gargiulo – ma c’è un’eccezione che riguarda gli incidenti legati al comportamento delle persone e all’indisciplina».Nell’ultimo anno gli incidenti ai treni sui binari italiani sono stati 97, e l’11% ha riguardato proprio i passaggi a livello. In Italia ce ne sono 4.518, oltre il 62% in meno rispetto ai 12.000 dei primi anni ‘90 con Rfi che ha investito circa 1,5 miliardi per eliminarli.Nel 2018 ha previsto 125 passaggi a livello in meno e le linee nuove ne sono già prive. «Lavoriamo con gli enti locali e le amministrazioni per individuare le opere sostitutive da realizzare come cavalcavia o sottovia – spiega l’ad di Rfi Maurizio Gentile – e siamo impegnati in prima linea con azioni di sensibilizzazione e informazione sulle regole da rispettare e i comportamenti da tenere da parte di pedoni e automobilisti». In alcuni punti critici, perché molto trafficati, l’azienda ha introdotto anche nuove tecnologie come telecamere che permettono di vedere in tempo reale cosa sta succedendo sui binari.I sindacati però dopo l’incidente di Caluso sono sul piede di guerra.L’Orsa ha dichiarato 4 ore di sciopero dalle 10 alle 14 di domani, 26 maggio. Il sindacato Cat chiede di «aumentare gli stanziamenti economici e velocizzare le opere per eliminare i passaggi a livello».Per l’associazione Ancora in Marcia «con la metà dei 40 miliardi di euro per la Torino-Lione si potrebbero eliminare tutti i passaggi a livello o renderli più sicuri» mentre per Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio Onlit bisogna «ripensare alle norme sui trasporti eccezionali».Ieri a Firenze hanno manifestato anche i familiari delle vittime della strage di Viareggio. Rfi ai sindacati ha risposto: «I passaggi a livello rispettano tutti i criteri di sicurezza, le tecnologie servono solo per mitigare i rischi legati al mancato rispetto del Codice della Strada».