la Repubblica, 25 maggio 2018
Chi aiuterà il governo a stare in piedi
Trovati quattro “responsabili” a Palazzo Madama: il vantaggio della maggioranza sale a dieci voti Anche alla Camera si fanno avanti sei supporterromaFatto il premier, trovati i nuovi “responsabili”. L’ex M5S Maurizio Buccarella, confinato nel Gruppo misto dopo il caso delle false restituzioni, non ci ha girato attorno: «L’incontro con il presidente incaricato Conte è stato molto breve, il tempo per presentargli l’intenzione, con il collega Carlo Martelli, di sostenere le scelte del governo nel corso della legislatura». Bum!Matteo Salvini era preoccupato sulla tenuta al Senato, dove M5s e Lega avevano 167 voti in partenza, appena sei sopra la maggioranza assoluta di 161. Può dormire tra due guanciali. A sera il vantaggio era già lievitato a dieci unità, 171. Su un totale di 320. Oltre a Buccarella e Martelli anche due eletti all’estero sono saltati sul carro del vincitore. Il presidente del Maie (Movimento associativo italiani all’estero), l’italo- argentino Riccardo Merlo e il presidente dell’Associazione Centro Calabrese di Buenos Aires Adriano Cario hanno annunciato che voteranno la fiducia. Perché? «È la prima volta che un programma di governo parla degli italiani all’estero», ha spiegato Merlo.Quindi Conte ha già un vantaggio sensibile. E potrebbe non essere finita qui. Altri voti, fuori dal perimetro gialloverde, potrebbe aggiungersi alla bisogna. A Julia Unterberger, la presidente altoatesina del Gruppo delle Autonomie, il premier in pectore ha fatto un’ottima impressione. «Gentile, preparato, colto. Gli ho detto: “A lei personalmente voterei volentieri la fiducia, il problema è il programma dei due partiti che la sostengono”». I quattro autonomisti del Senato ( oltre a Unterberger, Dieter Steger, Meinhard Durnwalder e il valdostano Albert Laniece) quindi che faranno? «Ne dobbiamo ancora parlare tra di noi, votare la fiducia è arduo. Più probabile un’astensione flessibile. Su singole questioni si può collaborare. Anche se per me è un mistero come si tengano insieme flat tax e reddito di cittadinanza. Sull’Europa non ci siamo: Paolo Savona è anti-tedesco. Sulle donne il programma distilla una visione antiquata. Gli asili nido gratis solo per gli italiani collidono con le più elementari norme d’integrazione. Infine non c’è alcun riferimento alle autonomie speciali».Ma allora come si conciliano tutte queste riserve con il vostro pragmatismo governativo, sintetizzato nella formula di «aperta interlocuzione?» «Come lei sa noi agiamo in autonomia, non facciamo parte di alcuno schieramento». Eravate partner del centrosinistra. «Ho chiesto a Conte: “Lei porterà questo programma? Sì, certo”, mi ha risposto. “E le coperture?” Mi ha spiegato che non si possono ogni volta rinviare le cose con la scusa che non ci sono i soldi: non può essere la finanza a dettare l’agenda alla politica. Prima si individuano le priorità e poi le relative coperture si troveranno, passo dopo passo, naturalmente». E quindi, senatrice Unterberger, alla fine che ne farete dei vostri quattro voti? «Vedremo. Il punto è che lui è un gran professore, ma il programma sembra scritto da un avvocato praticante». L’impressione è che strada facendo la maggioranza potrebbe arrivare anche a quota 175.Alla Camera, dove non c’è partita, M5S ( 222 deputati) e Lega ( 124), ieri hanno conquistato in un solo colpo sei sostenitori, passando così da 346 a 352 deputati su 630. Quindi anche il Maie di Alejandro Mario Borghese ( eletto in Sudamerica) e i Cinquestelle sospesi Silvia Benedetti, Salvatore Caiata, Andrea Cecconi, Antonio Tasso, Catello Vitiello. Il loro capogruppo, il presidente del Potenza calcio Caiata, ha dichiarato al termine delle consultazioni con Conte: «Al presidente incaricato abbiamo espresso piena soddisfazione nel trovarci di fronte ad un governo formato da forze politiche che hanno vinto le elezioni. Del gruppo fanno parte anche gli eletti M5S che non si sono potuti iscrivere al gruppo, ma come abbiamo detto non è il banco in cui uno si siede che determina le decisioni».