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 2018  maggio 23 Mercoledì calendario

Diritto & Rovescio

Domenico De Masi, sociologo tuttofare (nel senso che è straordinariamente eclettico e quindi pontifica in tutti i campi), era diventato famoso quando era stato delegato da Grillo in persona ad appoggiare, dagli schermi televisivi, il movimento pentastellato. Fu lui, con le sue serene teorie sulla bellezza del far niente (o, se proprio non si riesce, del fare il meno possibile) a proporre, avallare e difendere il reddito di cittadinanza. Mentre gli altri intellettuali facevano gli schizzinosi, De Masi si atteggiava a intelligenza del Movimento, che allora era impresentabile. Adesso, improvvisamente, De Masi ha rotto i ponti con il movimento pentastellato. Ma non si sa perché. Potrebbe essere perché non lo ha fatto eleggere in parlamento. O perché si è alleato con la Lega. Sta di fatto che De Masi definisce oggi il governo Di Maio-Salvini come «il più a destra nella storia». Dovrebbe essere, questo, il siluro definitivo. Invece non è successo nulla. L’Italia è proprio cambiata.