Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  maggio 23 Mercoledì calendario

La Meloni: «Salvini ha tradito, il centrodestra non c’è più»

ROMA «Quello che sta per nascere è un governo a chiara trazione grillina, con l’aggravante di avere un premier espressione del M5S che è un tecnico – quindi il Mario Monti di Luigi Di Maio – col cuore che batte a sinistra, amico della Boschi e di Napolitano», picchia duro Giorgia Meloni. E siccome pure Salvini l’ha delusa – «ha pensato solo agli interessi della Lega» – Fratelli d’Italia «non voterà la fiducia», chiude la leader della destra. «E se si andrà avanti con questo schema, il centrodestra così come l’abbiamo conosciuto non esisterà più». Ma è sicura che le convenga chiamarsi fuori? «Penso sia privo di senso che il centrodestra – primo alle politiche e con tutto il diritto di guidare il governo – a causa di una legge elettorale fatta apposta per impedire una maggioranza chiara in Parlamento, debba piegarsi a sostenere chi è arrivato secondo. In un contesto in cui oltretutto il M5S è in schiacciante superiorità numerica ed è in grado di imporre i suoi contenuti». C’è però un contratto che li disciplina. Non è una garanzia sufficiente? «Hai voglia a dire che ci sono anche le proposte del centrodestra. Hanno scritto 40 pagine, solo a metterle in pratica tutte ci vorrebbero 20 anni! Sono sparite questioni per noi importanti: non si parla mai di professionisti, partite Iva, piccolo commercio. Mai del blocco navale e quindi di come si chiudono le frontiere. E poi chi stabilirà le priorità? Verrà fatta prima la legittima difesa o lo stop alla Tav? La verità è che la maggioranza degli italiani ha votato il centrodestra e si ritrova i 5S al governo, oltretutto guidato da un tecnico di sinistra». E se il premier non fosse un tecnico di sinistra? «Non farò mai parte di un esecutivo che non rispetta il mandato popolare, che vuol fare il contrario delle cose per cui sono stata votata. Non abbiamo seguito Berlusconi quando faceva gli accordi con Renzi, non seguiamo Salvini adesso che va con Di Maio. Ma se il governo farà bene, noi siamo pronti a sostenere i provvedimenti giusti». Restare fuori con il 37% non è un autogol? «Bisogna dirlo a Salvini, è lui che ha accettato di stare a quel tavolo da solo per contare il suo 17% contro il 33% del M5S. Una strategia suicida. Sbagliata e incomprensibile. Se lui avesse detto a Di Maio: “Caro Luigi le elezioni le abbiamo vinte noi”, a quel tavolo sarebbe stato più forte e oggi non dovrebbe subire il suo Mario Monti, il premier l’avrebbe fatto lui. È caduto nella trappola grillina di farsi isolare e indebolire». Significa che lei e Berlusconi avete sbagliato a dare l’ok a Salvini di vedere le carte dei 5S? «Sicuramente noi abbiamo trattato Matteo da capo della coalizione mentre lui ha trattato gli interessi della Lega». Salvini ha tradito il centrodestra? «È l’unico generale che conosco che, appena vinta la guerra, si consegna al nemico lasciando sul campo di battaglia una parte delle truppe. Mi stupisce che mentre io redarguivo Mattarella per il suo rifiuto a dare l’incarico al centrodestra, lui accettava il veto di Di Maio su FdI perché secondo i 5S saremmo troppo di destra». Eppure Salvini anche l’altro ieri le ha chiesto di unirsi a loro. «Un tentativo tardivo per lavarsi la coscienza. In questi mesi non si è fatto assolutamente niente perché FdI partecipasse al tavolo sul contratto, alle mie proposte non è stata data risposta, si è accettato un premier grillino per noi ostativo». E ora che farà? Opposizione dura come annuncia pure FI? «Le nostre posizioni non sono sovrapponibili. Berlusconi si lamenta che il governo è contro l’Europa, io invece penso che con un premier scelto dalla Casaleggio Associati non lo sarà mai. FdI sarà dura ma priva di pregiudizi». Non teme, così facendo, una saldatura di sistema Lega-5S? «Non lo posso escludere. A patto di esser chiari in campagna elettorale» Berlusconi lo ha sentito? «Solo per ragioni che riguardano la giunta del Molise». Difficile crederle, il centrodestra è a pezzi... «Se questa cosa va, il centrodestra per come lo abbiamo conosciuto non esiste più. Andrà ricostruito per assecondare un sentimento che comunque in Italia è maggioritario. Rompendo però con gli schemi che abbiamo visto finora»