la Repubblica, 22 maggio 2018
Roma ultima per il traffico
ROMA Una vecchia, e forse dimenticata, campagna sul traffico sostenibile a Roma recitava: “Tu non sei bloccato nel traffico. Tu sei il traffico”. Era il 2009 e sembrava che la mobilità nella capitale stesse per avere una svolta. Erano arrivati ben 30 bus elettrici che avrebbero circolato in centro, tenendo le auto dei residenti nei garage e abbassando il livello d’inquinamento. Ma non fu così. A maggio 2009 un incendio in deposito distrusse tutti i veicoli a emissione zero. Poi ne arrivarono altri 65. Nel 2016 a Roma circolava però un solo bus elettrico, un problema tecnico aveva fermato gli altri mezzi, uno ad uno. Il rapporto Greenpeace sulla mobilità sostenibile che compara 13 metropoli europee è stilato proprio sui dati del 2016: Roma ultima classificata, il primato va a Copenaghen. Il report Living. Moving. Breathing. Raking of European Cities in Sustainable Transport, realizzato dal Wuppertal Institute per conto di Greenpeace, e diffuso oggi, non lascia margini di dubbio. Attraverso i dati, provenienti da fonti pubbliche ufficiali o dalle amministrazioni cittadine, vengono comparate le performance di 13 città europee in fatto di mobilità sostenibile, assegnando a ciascuno dei parametri utilizzati – sicurezza stradale, qualità dell’aria, gestione della mobilità, trasporti pubblici, mobilità attiva – un massimo di 20 punti, per un totale potenzialmente raggiungibile di 100 punti. Secondo l’analisi condotta, in cima alla classifica c’è Copenaghen, con un punteggio di 57 su 100, seguita nell’ordine da Amsterdam (55) e Oslo (50). Ultima classificata Roma (27), preceduta da Mosca (30,75), Londra e Berlino (appaiate a quota 34,50). La Capitale non ha mai investito in un progetto per disincentivare l’uso delle auto private. Il traffico è congestionato, con un incremento di circa il 40 percento dei tempi di spostamento, causato dall’alto numero di macchine in strada. Inoltre, anche se la città ha implementato sistemi di bike e car sharing, la disponibilità di questi servizi è ancora limitata. Anche il trasporto pubblico romano mostra profondi segni di crisi: il risultato è ovviamente anche un’aria insalubre, soprattutto per quanto riguarda le concentrazioni di biossido di azoto, un gas cancerogeno tipico delle emissioni dei veicoli diesel. Roma nei guai anche per la sicurezza stradale: nel 2016 in città sono stati coinvolti 25 ciclisti in incidenti mortali e 47 pedoni. Nello stesso periodo, ci sono stati 110 incidenti ogni diecimila spostamenti in bici e 133 incidenti ogni diecimila spostamenti a piedi. «Se Roma vuole incrementare la mobilità sostenibile, deve cominciare a proteggere pedoni e ciclisti dal traffico motorizzato, che nella Capitale risulta aggressivo e troppo spesso mortale», dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace. «Anche Londra, Bruxelles, Zurigo e Berlino hanno una posizione estremamente bassa sulla sicurezza stradale, mentre Amsterdam, Madrid e Oslo affiancano Copenaghen nel primato di città più sicure per ciclisti e pedoni».