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 2018  maggio 22 Martedì calendario

La scienziata che aiuta Moqtada al Sadr

C’è anche una donna preparata e combattiva dietro il solido successo di Moqtada Sadr nelle elezioni legislative in Iraq. La coalizione “Al Sairoon” del populista sciita, il chierico che con la sua milizia combatté gli americani dopo l’invasione del 2003, per mesi si è scagliata contro la corruzione, l’incapacità della burocrazia, i furti di Stato messi in piedi alle spalle degli iracheni. E Majida Al Tamimi, una laureata in matematica membro della Commissione finanze del Parlamento, è stata la stratega della parte più sofisticata della campagna elettorale di Moqtada. Innanzitutto la lotta alla corruzione: «Abbiamo scoperto che centinaia di progetti finanziati dal governo centrale erano stati messi in piedi esclusivamente per pagare soldi ad amici, ai parenti di chi aveva organizzato e magari votato in Parlamento questi progetti», denuncia Al Tamimi. «Soltanto nel 2014 lo Stato ha perso 189 milioni di dollari per questi progetti fantasma: noi lo abbiamo denunciato, abbiamo combattuto contro la corruzione». Un altro cavallo di battaglia di Majida è stata la lotta alle forme di finanziamento dell’Isis. Un tema delicatissimo: col suo lavoro nella Commissione finanze ha fatto includere uno per uno anche i singoli, i più modesti finanziatori dell’Isis nella lista dei sanzionati dall’Onu per il sostegno ai terroristi sunniti. «Abbiamo raccolto documenti e prove che hanno confermato il coinvolgimento di individui, fondazioni, banche, società di money transfer che hanno finanziato il terrorismo che era riuscito a conquistare anche un terzo dell’Iraq». Il lavoro della Commissione ha individuato i flussi che arrivavano dalla Turchia, dai paesi del Golfo per sostenere i capi dell’Isis. Majida ha offerto il suo sostegno al progetto “populista” di Moqtada, un progetto che ha portato il religioso a vincere le elezioni con la sua coalizione “Al Sairoon,” che ha ottenuto 54 seggi. Con il partito sadrista si sono schierati 6 partiti laici, fra cui perfino il Partito comunista iracheno, l’ultimo “Pci” a vincere delle elezioni. Al Sairoon è una coalizione profondamente nazionalista, quindi anche anti-iraniana, tanto che i capi iraniani prima del voto avevano detto «non consegneremo l’Iraq ai comunisti e ai liberali». Seconda si è classificata proprio la coalizione filo-iraniana di Hadi Al Hamiri, l’uomo che con l’aiuto dei pasdaran ha organizzato le milizie sciite che per mesi hanno combattuto l’Isis sul terreno e adesso hanno trasferito la loro forza in politica (47 seggi). Terzo classificato (42 seggi) il movimento “Al Nasr” del premier uscente Haidar Abadi, il “Gentiloni dell’Iraq”, un uomo equilibrato, rispettato, vero coordinatore delle milizie irachene e degli eserciti americano, iraniano e della coalizione che hanno combattuto l’Isis. Molti si aspettano che Majida possa diventare ministro, forse delle Finanze. Lei si prepara a continuare la sua battaglia, innanzitutto in Parlamento. Forse nel governo.