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 2018  maggio 22 Martedì calendario

In morte di Anna Maria Ferrero

È morta a Roma dopo lunga malattia a 84 anni Anna Maria Ferrero, una delle attrici più graziose ed eleganti degli anni 50, espressiva nei ruoli drammatici ma anche ironica nella commedia, lavorando peraltro con Eduardo, Moguy, Leonviola, Bragaglia e Marchesi e Metz, tutta la vecchia guardia. Non alta, non maggiorata, non sensuale ma di estrazione borghese, naturalmente sorridente, debutta giovanissima nel bellico melodramma del Cielo è rosso di Claudio Gora, recita in un episodio dei Vinti di Antonioni, poi si affida all’esperto Monicelli che la valorizza in Totò e Carolina nel ruolo allora scandaloso della ragazza madre. Con Monicelli sarà nelle Infedeli, con Lizzani in Cronache di poveri amanti e poi vengono La notte brava di Bolognini, Il mattatore di Risi, Le sorprese dell’amore di Comencini. Ma il punto di svolta è il lungo romanzo d’amore che la legò a Vittorio Gassmann che la volle con sé in teatro, affidandole i ruoli delle giovani e sfortunate Ofelia e Desdemona, nell’Amleto e in Otello, ma poi ancora in Ornifle di Anouilh, Kean di Dumas, I tromboni di Zardi. Nel ’58, dopo le Cime tempestose della Bronte in tv, debutta nella commedia musicale ed è la prima, brillante Irma la dolce italiana. Non lascia il cinema, sempre nel neorealismo dell’Impiegato di Puccini e nel cinema partigiano sulla seconda guerra, Un giorno da leoni di Loy e L’oro di Roma di Lizzani, tutti ruoli che assolve con molta disciplina e correttezza espressiva, fino ai Delfini di Maselli e Cocaina di domenica di Franco Rossi, episodio di Controsesso. Dopo 7 anni di sodalizio artistico e sentimentale con Gassmann, conosce l’attore francese rubacuori Jean Sorel, se ne innamora, lo sposa rendendo invidiose le fans e diventa una brava moglie lontana dai set. Vive in Francia con lui e dirada le apparizioni pubbliche, ma resta legata alla memoria del buon cinema di allora, di una brava ragazza che al set aveva anteposto la sua vita.