Libero, 20 maggio 2018
Pablo Iglesias, il Di Maio spagnolo, si fa una villa con giardino e piscina
La «Dacha de Iglesias y Montero», l’hanno ribattezzata. Come le ville dei pezzi grossi della fu nomenklatura sovietica, che predicavano l’eguaglianza e praticavano il lusso più sfrenato. Lui è Pablo Manuel Iglesias Turrión, nato a Madrid nel 1978. Giovane comunista, figlio di un ispttore del lavoro e di una avvocatessa del sindacato, Erasmus a Bologna, attivista al G8 di Genova, laureato con una tesi sui «disobbedienti» in Spagna e in Italia, ammiratore di quell’Hugo Chávez che chi non obbediva lo mandava invece in galera e da lui foraggiato come consulente, professore di Scienze Politiche, da ultimo fondatore e segretario di Podemos, eurodeputato e deputato. Lei è Irene María Montero Gil, nata a Madrid nel 1988, anche lei già giovane comunista, psicologa, deputata di Podemos, alle elezioni del 2015 candidata a vice-premier, portavoce di Podemos e da ultimo anche compagna sentimentale di Iglesias, dal quale aspetta due gemelli. Lo hanno reso noto il 31 marzo, quando la gravidanza era già arrivata alle 13 settimane. EREDITÀ MILIONARIA Una famiglia che cresce, e che dunque ha bisogno di spazio. Ma loro due avrebbero esagerato secondo molti degli stessi compagni di Podemos: formazione che un po’ come i Cinque Stelle italiani ha nel dna l’antipartia per i lussi e le ostentazioni della «casta». Situata a Galapagar, nei pressi di Madrid, la villa di campagna che si sono comprati, la «dacia» appunto, è infatti grande ben 250 metri quadri, con casetta a parte per gli ospiti, piscina e giardino. Per un lotto totale da 2000 metri quadri. Prezzo: la modica cifra di 660.000 euro, da pagare in trent’anni alle comode rate da 1600 euro al mese. Che poi tanto comode in realtà per i comuni mortali non sarebbero. Ma segretario e portavoce del partito anti-casta hanno ovviamente gli stipendio da membri della casta (76.903,74 euro all’anno), e lui aveva pure 123.000 euro su vari conti correnti. Inoltre c’è una serie di eredità immobiliari che l’egualitarista Iglesias ha ricevuto dai genitori sindacalisti e che arriverebbero al milione di valore. Proprietà e pagamenti sono stati ripartiti al 50% ciascuno. I due hanno spiegato che, gemelli a parte, il giardino gli serve perché hanno anche tre cani, e inoltre la villa si trova nei pressi di una scuola pubblica famosa per un metodo alternativo di insegnamento che a loro piace molto. Dulcis in fundo c’è vicino pure un famoso parco, e entrambi i neo-genitori amano il trekking. RAJOY SPREZZANTE «In Spagna l’economia è ripartita», è stato il sarcastico commento del primo ministro Rajoy. Alla testa di un governo il cui ministro delle Finanze Cristóbal Ricardo Montoro Romer aveva appena suscitato l’indignazione del partito degli indignados proprio per essersi comprato a Madrid un attico da 600.000 euro. Alla fine, di meno rispetto alla «Dacha». Ma Iglesias e Montero hanno risposto spiegando che avevano comprato la nuova casa «per portare avanti un progetto di vita, non per speculare»: risposta che forse più che migliorare le cose le peggiora. In più c’è il fatto che il mutuo glielo ha dato la Caja de Ingenieros: una cooperativa finanziaria catalana legata al movimento indipendentista. Da una parte, dunque, Podemos si è schierato contro l’indipendentismo catalano. Dall’altra, i suoi leader lo finanziano, in cambio dei suoi servizi. È vero però che con questa ipoteca sono entrati nella lista dei 20 deputati più indebitati. E se il lusso abitativo fa a pugni con l’austerity predicata da Podemos, in compenso l’idea di fare debiti è abbastanza in linea con il loro programma. Peraltro, sembra che non siano i soli. Lo scorso aprile anche il deputato di Podemos Jorge Luis Bail ha chiesto un mutuo da 100.000 euro, e sempre nel gruppo di Podemos abbiamo i 195.000 euro di Alberto Montero; i 166.000 di Joan Mena y Miguel Vila; i 150.000 di Eva García. E dai formulari compilati per le Cortes risulta che solo un eletto su tre non ha debiti pendenti.