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 2018  maggio 20 Domenica calendario

Una villa come tangente dell’oligarca russo

Dalla nostra corrispondente mosca Le vie della corruzione russa sono infinite e passano anche per l’Italia nascondendosi tra le righe di due atti di compravendita siglati a Forte dei Marmi che Repubblica ha potuto esaminare in esclusiva. Un anno fa l’ex vice primo ministro russo Aleksandr Khloponin ha venduto all’oligarca Mikhail Prokhorov, proprietario dei Brooklyn Nets, la sua villa a Forte dei Marmi per 35,5 milioni di euro, un prezzo oltre tre volte superiore al valore di mercato. Tenuto conto che a Khloponin spettava la delega per la supervisione dello sfruttamento delle risorse naturali e che Prokhorov ha interessi nella sfera mineraria, la transazione non sarebbe stata nient’altro che «una tangente nascosta malamente», ha denunciato la Fondazione anti-corruzione (Fbk) dell’oppositore Aleksej Navalnyj. Le notizie della vendita erano emerse per la prima volta lo scorso marzo quando i membri del governo russo uscente avevano reso note le loro dichiarazioni dei redditi 2017. Khloponin era risultato di colpo il membro di governo più ricco: aveva denunciato redditi per 2,9 miliardi di rubli, 300 milioni di euro, contro i circa 1,7 miliardi di rubli, 230 milioni di euro, dichiarati da tutti gli altri membri di governo messi insieme. L’anno precedente, l’allora vicepremier aveva dichiarato 293 volte di meno: appena 9,9 milioni di rubli, 134mila euro. Secondo la sua portavoce, l’improvviso aumento dei suoi introiti sarebbe stato dovuto alla vendita dei suoi beni immobiliari all’estero e, in particolare, di una dimora in Italia in comproprietà con la moglie. La Fondazione anti- corruzione ha scoperto che si trattava di una villa a Forte dei Marmi: un’abitazione signorile di 429 metri quadri su due piani con tre camere da letto, tre bagni e ampio giardino con piscina, a un chilometro e mezzo di distanza dal mare. Come ha potuto constatare Repubblica da un atto di compravendita siglato il 21 aprile 2017, i Khloponin avevano venduto la villa alla società cipriota Magora Trading Limited che fa capo a un’altra azienda isolana chiamata Neptolino Holding che a sua volta appartiene all’oligarca Prokhorov. Fin qui nulla di male, a parte il prezzo pattuito: 35,5 milioni di euro, oltre tre volte sopra al valore di mercato. In un’inchiesta dello scorso aprile, Navalnyj ha subito parlato di «banale mazzetta» contestando che, per la stessa cifra, in Versilia, è possibile comprare un castello medievale restaurato o una villa nuova di zecca dieci volte più grande. Khloponin ha protestato e Prokhorov minacciato di denunciare Navalnyj per diffamazione, cosa che finora non ha fatto. Un mese dopo Fbk ha ottenuto la prova finale: l’atto di compravendita, visionato da Repubblica, con cui Khloponin e la moglie Natalia Zubarovna il 29 settembre 2008 avevano acquistato la villa dalla società bolognese Opafin Spa. Prezzo pattuito: 11 milioni di euro. Succedeva prima della crisi finanziaria globale del 2009 e del conflitto in Est Ucraina e dell’annessione della Crimea che nel 2014 ha portato alle sanzioni occidentali contro Mosca. Da allora molti russi hanno abbandonato la perla della Versilia che negli anni era diventata una vera e propria provincia moscovita e i prezzi delle proprietà immobiliari sono precipitati dell’11-13 percento. Perciò Fbk dubita che la stessa villa, nove anni dopo il suo acquisto per 11 milioni di euro, potesse valere tre volte di più. «Non sarebbe giustificabile neppure se Kloponin avesse rivestito tutti gli interni di diamanti e pelle bianca di coccodrillo», ha ironizzato Nikita Kulachenkov, del team investigativo di Fbk. «È – ha aggiunto – la più chiara, definitiva e indiscutibile prova di corruzione mai scoperta». E ha come teatro l’Italia, proprio mentre dal contratto del nascente governo Lega- 5Stelle emerge la volontà di ritirare le sanzioni alla Russia. Navalnyj sta scontando 30 giorni di carcere per la manifestazione non autorizzata dello scorso 5 maggio e venerdì è toccato a Kulachenkov annunciare il nuovo colpo di coda nell’inchiesta su YouTube. Nello stesso giorno, il presidente russo Vladimir Putin, che ha appena inaugurato il suo quarto mandato, approvava la nuova squadra di governo presentata dal premier Dmitrij Medvedev. Tutti confermati. Tra le poche eccezioni, proprio Aleksandr Khloponin.