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 2018  maggio 19 Sabato calendario

PayPal compra iZettle

NEW YORK
PayPal scommette su una startup europea di successo come trampolino di lancio per una nuova stagione di espansione globale nel settore “caldo” dei pagamenti digitali. Lo storico gruppo tecnologico americano ha messo a segno la sua maggiore acquisizione di sempre, rilevando la svedese iZettle per 2,2 miliardi di dollari in contanti. Un colpo a sorpresa: soltanto la scorsa settimana la società di Stoccolma, creata nel 2010, aveva escluso cessioni e annunciato piani per un collocamento iniziale in Borsa con l’obiettivo di una valutazione di circa la metà del prezzo che l’ha convinta a rinunciare all’indipendenza, 1,1 miliardi.
Per PayPal la mossa è considerata cruciale per raccogliere il guanto di sfida lanciato dal suo più diretto e agguerrito concorrente, Square. La rivale, guidata da Jack Dorsey, ha saputo di recente avvantaggiarsi di una strategia di sviluppo non solo nelle transazioni online ma attraverso una presenza fisica – “in store” – tra piccole aziende. Da mercati delle pulci a caffetterie, Square è all’offensiva nella gestione di pagamenti e operazioni con carte di credito e i suoi servizi si estendono oggi anche nella concessione di prestiti.
Square – con sette milioni di utenti, 17,8 miliardi di volumi di pagamenti e 21,6 miliardi di mare cap – è ancora molto più piccola di Paypal, che vanta 200 milioni di clienti-consumatori, 132 miliardi di volumi di pagamenti e 90 miliardi di valore in Borsa. Ma si è dimostrata più aggressiva di PayPal, che era parsa trascurare la frontiera “fisica” e inedite opportunità internazionali. IZettle porta in dote volumi di transazioni stimati quest’anno in 6 miliardi e soprattutto mezzo milione di clienti con locali in ben undici paesi anzitutto in Europa e America Latina – compresi paesi del calibro della Germania e della Francia, del Brasile e del Messico. Non a caso era la stata soprannominata la “Square europea”. Per Payal, in questo momento, la mossa rappresenta oltretutto una risposta alla rottura con il leader delle aste online eBay, che nei mesi scorsi ha annunciato non avrebbe più utilizzato il gruppo, acquisito nel 2002 e scorporato nel 2015, per processare le sue transazioni.
«La nuova operazione amplia significativamente la presenza di PayPal nei negozi – ha dichiarato l’ad di PayPal Dan Schulman nell’annunciare l’acquisizione di iZettle – Rafforza la nostra piattaforma per aiutare milioni di piccole imprese al mondo a crescere». L’obiettivo strategico, insomma, è quello di dare i natali a un gruppo con servizi onnicomprensivi, a una PayPal in grado di essere soluzione di “one stop shop” per i clienti. Per non perdere alcuno dei vantaggi auspicati con la fusione, il co-fondatore e chief executive di iZettle, Jacob de Geer, rimarrà al suo posto, ora sotto il direttore operativo di PayPal Bill Ready nella nuova gerarchia aziendale. La società svedese era nata mettendo a disposizione lettori di carte di credito e debito utilizzabili negli smartphone e nei tablet per poi ampliare la sua attività a servizi di commercio elettronico che comprendono la gestione di scorte e vendite. 
La frontiera dei pagamenti digitali è oggi nel mirino non solo di concorrenti diretti quali Square ma anche di colossi quali Apple, Amazon e Facebook, come di molte grandi banche. Un trend che incoraggia consolidamento e merger. Dal punto di vista europeo, però, l’acquisizione fa parte di sbarchi transatlantici sempre più numerosi di società hi-tech americane, tra le quali Microsoft e Google, a caccia di innovazione e vantaggi competitivi. E solleva interrogativi: le autorità del Vecchio continente temono, con la cessione di gioielli del calibro di iZettle, di rimanere indietro nella corsa tecnologica rispetto a Stati Uniti e Cina.
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