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 2018  maggio 19 Sabato calendario

Berlusconi furioso con Salvini

ROMA «I patti erano altri. Ed è lui ad averli violati». La rabbia di Silvio Berlusconi è esplosa ieri mattina, quando tutti i rischi che intravedeva all’orizzonte si sono fatti concreti: «Questi signori non stanno facendo un governo di breve durata per l’emergenza, per poi tornare a votare tra un anno come centrodestra. Questi stanno costruendo una nuova maggioranza». Che, è il ragionamento del leader azzurro con i suoi fedelissimi, «si salderà nei futuri passaggi elettorali, dove andranno come alleati».
Sono queste riflessioni – alimentate dalla lettura complessiva del contratto di governo tra Salvini e M5S, certificate da passaggi come quello del capitolo 7 in cui ci si impegna a non attaccarsi reciprocamente in campagna elettorale – ad aver fatto uscire allo scoperto Berlusconi. Che dopo giorni di cautela, ieri in tour elettorale ad Aosta si è sfogato contro un programma che «non c’entra niente con il centrodestra: Salvini sta parlando a nome suo e della Lega, non nostro, oggi con lui c’è molta distanza». Ma non solo. Il leader azzurro – dopo aver letto nel contratto di governo i capitoli sulla giustizia, sul conflitto di interessi, sulle grandi opere, sulle richieste da portare in Europa, tutte cose che «stanno spaventando i mercati» e che, da quando dieci giorni fa ha dato il via libera al governo 5 Stelle-Lega, hanno anche fatto perdere terreno in Borsa ai titoli di Mediaset e Mondadori – racconta che nei suoi colloqui con Salvini i patti non erano questi. E quindi ecco l’appello, quasi l’intimazione: «Ora torni a casa», mollando Di Maio. Per poi andare a chiedere a Mattarella tutti insieme che venga dato un incarico al centrodestra. A chi? «Non vedo gente capace in giro, Dio ci aiuti. Ma c’è un certo Berlusconi, che ha tutta l’esperienza, che è tornato dalla riabilitazione....».
Parole che fanno infuriare Salvini, che avrebbe subito chiamato i più stretti collaboratori di Berlusconi che gli hanno trasmesso la reazione dell’ex premier: «Ho 82 anni, e parlo come mi pare e dico quello che penso! Ma che è questa linea giustizialista, ma che cosa hanno scritto in questo contratto?!».
La tensione è rimasta altissima, tanto che la Lega nel pomeriggio ha diffuso una nota nella quale esprime «sconcerto» per le parole di Berlusconi che «tradisce il centrodestra» con una «improbabile candidatura a premier mai concordata». Ma il punto è che il prossimo anno si voterà in sette regioni e migliaia di comuni, e la preoccupazione di presentarsi gli uni contro gli altri, con diverse alleanze, c’è.
In serata smussa un minimo Berlusconi: la Lega «frenerà» le velleità del M5S. Poi riattacca: «Questo governo non durerà e si voterà presto». Il tutto mentre la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, da una parte stoppa Berlusconi sulle sue ambizioni di premiership, dall’altra richiama Salvini, che non l’ha mai coinvolta, ai suoi doveri di centrodestra. La situazione è ancora in evoluzione, perché al consiglio federale della Lega c’è chi ha spinto per cooptare FdI nel governo, ma si sa che le resistenze arrivano dal M5S e comunque per Meloni senza poter co-firmare il contratto di governo o con premier Di Maio l’alleanza è impossibile.