La Stampa, 18 maggio 2018
Crolla il tasso di natalità in Usa
La crisi delle nascite sta diventando un’emergenza anche negli Stati Uniti. Il 2017 infatti ha fatto registrare il livello più basso dal 1987, con una tendenza che ormai dura da anni, con la sola eccezione del 2014. I demografi cominciano a temere che sia un fenomeno di lungo termine, perché i parti stanno calando anche tra le donne oltre i 30 anni d’età, e quindi non si tratta più di un rinvio della maternità legata agli effetti della recessione della crisi del 2008, o alla volontà di avanzare nella carriera prima di formare una famiglia.
I numeri della crisi
L’anno scorso negli Usa sono nati 3,85 milioni di bambini, con un calo del 2% rispetto al 2016, che ha fatto registrare il numero più ridotto dal 1987. La fertilità tra le donne comprese fra 15 e 44 anni d’età è inoltre scesa a 60,2 parti ogni mille, il che vuol dire la soglia più bassa da quando lo stato aveva iniziato a tenere questa statistica, vale a dire oltre un secolo fa.
Finora i demografi avevano presunto che il fenomeno fosse legato alla crisi economica cominciata nel 2008, e questa teoria aveva trovato conferma nel 2014, quando le nascite erano tornate a salire. Ma si era trattato di un risultato passeggero, perché dall’anno successivo il calo è ripreso senza più fermarsi.
La seconda ipotesi era che le donne ritardassero la maternità per dedicarsi prima alla carriera, ma anche questa idea è stata scossa dagli ultimi dati, perché le nascite sono scese del 2% tra le madri comprese fra 30 e 34 anni d’età, e dell’1% tra quelle fino a 39 anni. L’unico aumento c’è stato fra le donne sopra i 40 anni, che però costituiscono la minoranza, mentre buone notizie continuano a venire dalla riduzione delle nascite fra le adolescenti.
Meno fiducia nel futuro
Questa situazione inizia ad alimentare timori sulla profondità della crisi demografica, che a questo punto va attribuita a un mutamento di lungo termine, forse legato a un calo nella fiducia sul futuro del Paese. Finora la popolazione generale degli Stati Uniti non è diminuita, evitando un impatto negativo su pensioni, sanità pubblica e altri servizi sociali, grazie all’immigrazione che ha compensato il declino delle nascite. Le politiche restrittive degli arrivi, adottate dall’amministrazione Trump, rischiano però di limitare anche questo rimedio.