Il Sole 24 Ore, 17 maggio 2018
380 milioni per la salute degli animali
Che si parli della complicità misteriosa del gatto o dell’affettuosa devozione del cane, l’amicizia animale ha un impatto più che positivo sulla psiche e sulla salute degli umani. Una relazione vincente che può avere riflessi win-win anche su conti pubblici e mercato. Per esempio incentivando le adozioni dai canili da parte degli anziani e agevolando le spese veterinarie (stimate in circa 55 euro al mese) con detrazioni e deduzioni o attraverso la riduzione dell’Iva sui medicinali e sulle prestazioni obbligatorie.
È questa la proposta che Aisa, l’Associazione di Federchimica che rappresenta le imprese della salute animale, e Federanziani hanno lanciato ieri a Roma nel corso dell’evento “Se lo ami, lo curi”.
«Sessanta milioni di animali domestici – spiega Arianna Bolla, presidente di Aisa – sono una realtà sociale da valorizzare, visti i riflessi positivi della loro presenza nelle nostre case: la Pet therapy è ormai riconosciuta come valore globale, in quanto fattore migliorativo del nostro benessere psicofisico, delle nostre relazioni, del ruolo importantissimo che svolge soprattutto per i bambini e gli anziani».
A prendersi cura di un animale da compagnia è il 58% delle famiglie italiane, che possiedono almeno un pet (il 20% ne possiede due). Si tratta soprattutto di cani e gatti (circa 14 milioni e mezzo). A sceglierli sono soprattutto le donne (68,5%) e quasi l’80% dei possessori di cani e gatti reputa di grande importanza la cura dei propri amici a quattro zampe e il veterinario è per il 61% il riferimento principale.
Promuovere l’adozione dai canili – che Aisa e Federanziani si propongono di mappare e censire – avrebbe un impatto positivo anche sulla spesa pubblica: i canili rifugio, infatti, svolgono un’opera socialmente importante ma, a volte, non sono in grado di offrire condizioni di vita ottimali agli animali e i costi di gestione si riversano sulle amministrazioni locali. Ogni anno lo Stato spende oltre 160 milioni di euro per i soli cani. Agevolare le adozioni significa tra l’altro limitare l’esborso necessario per prendersi cura di un animale domestico e potenzialmente allargare la platea. Gli anziani spendono più di 2 milioni di euro l’anno (55 euro al mese), cifre che per qualcuno potrebbero essere scoraggianti.
Quel che è certo, più in generale, è che i cittadini di qualunque età sono pronti a spendere sempre di più per i loro piccoli amici. Senza contare che ad allungarsi non è solo la vita umana ma anche quella degli animali domestici: se negli anni ’90 un cane viveva in media fino a 9 anni, ora si arriva a 14 e l’aspettativa di vita dei gatti è passata da 16 a 20 anni. Non a caso la fotografia del business industriale è di rilievo. Il mercato italiano dei farmaci per pet (antiparassitari in testa) ed equidi (animali non destinati alla produzione di alimenti) vale infatti 380 milioni di euro. Il pet-food vale quasi due miliardi ed è in crescita e il mercato degli accessori arriva a quota 72 milioni.
Positivi i trend: secondo i dati Aisa sul 2017 il fatturato complessivo dei prodotti per la salute animale ha registrato una crescita del 3,3%. Entrambi i comparti, animali da reddito e animali da compagnia, sono in salita, ma è il settore dei cani e dei gatti a registrare le migliori performance con un aumento del 5% rispetto al 2016.