La Stampa, 17 maggio 2018
Le api italiane lavorano poco
Traditi dal clima, gli italiani avranno un’esistenza meno dolce. In questa stagione gli sbalzi termici stanno infatti mettendo in ginocchio la filiera del miele: pioggia e freddo stressano le api che restano negli alveari dimezzando la produzione. Anche nel 2017 le poco operose api italiane erano rimaste al chiuso, riuscendo a malapena a raggiungere le 10.000 tonnellate di miele made in Italy e facendo esplodere l’importazione: 23.000 tonnellate (+4% rispetto all’anno precedente). Metà di tutto il miele straniero arriva in Italia da due soli Paesi: l’Ungheria con 8.500 tonnellate e la Cina con 3.000. Ora lo scenario sembra ripetersi nel 2018.
Le campagne italiane accolgono 1,2 milioni di alveari. Apicultori e appassionati sono 45.000. Una stima della Coldiretti parla di un giro d’affari di 2 miliardi per una produzione ricca di sfumature. Risalendo la Penisola si possono infatti incontrare oltre 50 tipi di miele. Acacie, aranci, castagni, rosmarini e timi attendono le loro api.