Corriere della Sera, 17 maggio 2018
Il codice postale più ricco del mondo
Dimenticate Beverly Hills, 90210. Serie tv sui rampolli dell’alta borghesia californiana e codice postale che ha fatto sognare milioni di adolescenti. Oggi lo «zip code» più cool d’America è un altro. Tre-tre-uno-zero-nove. Sono i cinque numeri della comunità con il reddito medio più alto degli States, anzi del mondo intero: 2,5 milioni di dollari l’anno. Fisher Island, a un tiro di schioppo da South Beach nella baia di Biscayne, è l’indirizzo dietro cui si celano milletrecento nababbi, con passaporto di 37 nazionalità diverse, che hanno trovato casa (di vacanza, perlopiù) su una piccola isola privata e super-esclusiva, a una manciata di chilometri da Miami.
A Fisher Island hanno abitato – e forse abitano ancora: il mistero avvolge l’identità dei proprietari – personaggi del calibro di Oprah Winfrey, i tennisti Boris Becker e André Agassi, l’attrice Julia Roberts. Di sicuro, hanno qui un appartamento la top model di Victoria’s Secret Karolina Kurkova e la tennista Caroline Wozniacki. Oltre a meno famosi ma non meno facoltosi banchieri, avvocati di grido, amministratori delegati e presidenti di grandi aziende statunitensi (soprattutto di New York e Chicago) e decine di stranieri. L’isoletta artificiale della Florida piace molto a russi, cinesi e sudamericani, che qui possono mettere in salvo i risparmi – non sempre sicuri in patria, visti i regimi instabili o autoritari – investendo in un mattone affidabile e di lusso.
Il reddito medio annuo dei residenti di Fisher Island (dato Bloomberg) è superiore di un milione a quello di Atherton, nella Silicon Valley – codice postale 94027 – dove vivono i magnati del business digitale e dei social media, come Eric Schmidt di Google e Sheryl Sandberg di Facebook. Al terzo posto, con 1,25 milioni, è Palm Beach, Florida, seguita da Palo Alto, California.
Non ci sono strade né ponti che portano all’isola dei ricconi, distante appena cinque chilometri dal centro di Miami. È accessibile solo tramite traghetto (in 7 minuti), riservato rigorosamente agli abitanti e ai loro domestici. Oppure, ovviamente, con elicottero o imbarcazione privata. Fino al 1906, era la punta di una penisola attaccata a South Beach, poi il governo decise di aprire un canale per migliorare il traffico portuale di Miami. E quella punta, con l’aggiunta di diversi ettari artificiali, diventò il «buen retiro» per pochi intimi con conto bancario a tanti zeri.
Oggi, su una superficie di appena un chilometro quadrato circondata da spiaggia di sabbia bianca importata dalle vicine Bahamas, ospita una pista d’atterraggio, due porti turistici, un club-albergo, un campo da golf a 9 buche, 18 campi da tennis, una Spa di lusso, una scuola elementare e perfino un osservatorio astronomico. Oltre, naturalmente, alle magioni dei milionari. Diversi mega-condomini multipiano con appartamenti grandi in media 400 metri quadri. E qualche villa: la più affascinante, quella fatta costruire da William Vanderbilt II che nel 1920 comprò l’isola all’imprenditore Carl Fisher, in cambio di uno yacht da 75 metri e un assegno da dieci dollari (la leggenda racconta che erano entrambi ubriachi quando firmarono la compravendita).
L’isola – proprietà della società Fisher Island Club – sta esaurendo la superficie edificabile. E i prezzi schizzano alle stelle. L’ultimo nato si chiama Palazzo del Sol (in italiano, che fa più chic), dieci piani «in stile Mediterraneo», completato nel 2016: qui un appartamento di 700 metri quadri con vista sull’oceano costa 19 milioni di dollari, l’attico è stato appena venduto a un russo per 32 milioni. Accanto si sta costruendo il gemello Palazzo della Luna, 53 «residenze» sull’ultima parcella fronte-mare: i prezzi vanno da 6,5 a 40 milioni di dollari. Cui si aggiunge la tessera del Club, obbligatoria per tutti gli abitanti dell’isola: 250.000 dollari.
L’oasi elitaria conferma le enormi contraddizioni di Miami: il reddito medio in città è di 25.000 dollari annui, il 28,3% sopravvive in povertà con meno di 10.000. Che è circa un decimo di quello che il proprietario di un appartamento medio di Fisher Island paga ogni anno in tasse di proprietà.