15 maggio 2018
APPUNTI PER GAZZETTA - IL GOVERNO CHE NON SI FAREPUBBLICA.ITMILANO - Tre allarmi nel giro di pochissime ore in arrivo da Bruxelles: su immigrazione, conti pubblici, patto di Stabilità
APPUNTI PER GAZZETTA - IL GOVERNO CHE NON SI FA
REPUBBLICA.IT
MILANO - Tre allarmi nel giro di pochissime ore in arrivo da Bruxelles: su immigrazione, conti pubblici, patto di Stabilità. Più che un segnale dall’Europa al futuro governo giallo-verde. E Salvini che subito reagisce: "Inaccettabile interferenza". Nel mezzo del tira e molla tra Lega e M5s per dar vita (o meno) al nuovo esecutivo, piomba all’inizio della mattinata il richiamo europeo al rispetto delle regole e soprattutto alla disciplina di bilancio, che potrebbe essere messa a rischio da programmi quali l’abolizione della riforma pensionistica o misure di manica larga sul sostegno contro la povertà.
A rilanciare i dettami di Bruxelles è stato il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, intervistato da Politico e sollecitato proprio da una domanda sull’Italia."È chiaro che l’approccio alla formazione del nuovo Governo e l’approccio rispetto alla stabilità finanziaria deve essere quello di rimanere nel corso attuale, riducendo gradualmente il deficit e riducendo gradualmente il debito pubblico", ha spiegato proprio mentre Bankitalia certificava che il debito è risalito sopra 2.300 miliardi a marzo.
A distanza di poche ore, scatta un altro allarme. Stavolta sui migranti. "Speriamo" che col nuovo governo in Italia "non ci siano cambiamenti sulla linea della politica migratoria", dice il commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos. Avramopoulos è peraltro tornato a lodare l’Italia per quanto fatto, ricordando che il Paese è tra gli Stati che hanno il maggior sostegno da Bruxelles.
E a questo punto arriva l’immancabile replica di Matteo Salvini. "Dall’Europa ennesima inaccettabile interferenza di non eletti. Noi abbiamo accolto e mantenuto anche troppo, ora è il momento della legalità, della sicurezza e dei respingimenti", dice il leader leghista. Meno prevedibile l’affondo di Luigi Di Maio che se la prende con gli "eurocrati non eletti da nessuno".
A rincarare la dose, dal fronte europeo, arriva anche Jirki Katainen, vicepresidente della Commissione. "Non vedo segnali che gli Stati membri vogliano cambiare le regole o concedere eccezioni a Stati membri" sul Patto di Stabilità e Crescita. La Commissione è "guardiano dei trattati" e "tutte le regole del Patto di Stabilità e Crescita si applicano" all’Italia.
Insomma, rapporti già burrascosi tra l’Ue e un governo che deve ancora nascere. Per quanto riguarda i conti, la Commissione Ue raccomanderà la prossima settimana all’Italia di ridurre debito e deficit, un "approccio" che la Commissione mantiene "indipendentemente dal Governo che ci sarà", e che "è lo stesso di Mattarella che durante durante il processo di formazione del Governo ha enfatizzato la necessità di mantenere gli impegni europei", ha quindi aggiunto in riferimento ai giudizi europei sulla traiettoria dei conti pubblici.
Dombrovskis ha sottolineato che la Commissione non intende "coinvolgersi" nella discussione sulla formazione del governo, ma è "pronta a lavorare con le autorità democraticamente elette degli Stati membri". L’approccio dell’esecutivo comunitario non cambierà "indipendentemente da quale governo ci sarà". Senza anticipare il giudizio sull’Italia atteso per la prossima settimana, Dombrovskis ha spiegato che le raccomandazioni della Commissione all’Italia si concentreranno sulle "questioni di bilancio". L’Italia "ha il secondo debito pubblico" della zona euro: "E’ molto chiaro che in questa fase di crescita economica deve metterlo in discesa", ha detto il vicepresidente della Commissione. "Questo approccio è lo stesso" adottato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "che ha enfatizzato durante il processo di formazione del governo la necessità di mantenere gli impegni europei", ha spiegato Dombrovskis.
Nelle raccomandazioni all’Italia, la Commissione inoltre chiederà di affrontare i "colli di bottiglia" dovuti alla bassa produttività e di continuare a lavorare sui crediti deteriorati delle banche "anche se negli ultimi due anni ci sono stati progressi abbastanza sostanziali nella riduzione". In vista dei prossimi appuntamenti europei, in particolare il Vertice di giugno sul completamento dell’Unione bancaria e l’approfondimento della zona euro, Dombrovskis ha ricordato che "l’Italia con l’attuale governo è stata molto attiva e sostenitrice dell’agenda" per riformare l’Unione economica e monetaria.
L’evoluzione politica italiana continua a interessare le principali capitali e il mondo economico/finanziario. Dalla city londinese, il Financial Timesdedica un editoriale alle trattative tra Lega e M5s per annotare come a Roma siano entrati i "moderni barbari", che a differenza di quanto avvenuto nel quinto secolo non sono alle mura della città ma nei suoi palazzi. L’incipit a effetto serve però a ricordare ai "partiti tradizionali" le loro responsabilità per aver portato in auge le due forze che potrebbero "installare il governo più non convenzionale e senza esperienza per governare una democrazia occidentale europea dal Trattato fondatore dell’Ue di Roma del 1957". Vent’anni di stagnazione economica, riforme non fatte e governi disgraziati hanno portato a questa situazione. Quel che preoccupa è il contenuto economico del possibile contratto di governo tra Lega e M5s.
"I due partiti sono troppo russofili", dice l’editoriale e "la Lega è a favore di deportazioni su larga scala di migranti illegali". Ma è soprattutto l’economia che inquieta, su cui gravano "i dubbi più seri", dal reddito di cittadinanza alla flat tax sino alla modifica della legge Fornero sulle pensioni. "Il costo di queste iniziative sarebbe decine di miliardi di euro", ma per le coperture proposte dai due partiti che si vogliono ’nuovi’, dalla lotta all’evasione fiscale a alla vendita di asset pubblici, "colpisce quanto vecchie siano la maggior parte di queste idee". Già provate in passato, "non sono mai state che solo parzialmente efficaci". Quindi "come risultato, un governo 5Stelle-Lega potrebbe ritrovarsi in conflitto con le ortodossie fiscali di altri governi Ue e della Commissione europea".
Non è da meno la Confindustria italiana, che in audizione sul Def aggiunge il carico delle sue preoccupazioni. Secondo gli imprenditori "lo stallo politico interno che ha contraddistinto gli ultimi mesi, nell’attuale delicato contesto internazionale, rischia di far perdere all’Italia quanto di buono è stato fatto per avviare la ripresa e consolidare un percorso di crescita robusta e sostenibile". Inoltre, sebbene finora siano stati benevoli, dall’Ufficio studi di viale dell’Astronomia temono un cambio d’umore dei mercati: "Abbiamo bisogno di un governo che sappia rassicurare. Scelte sbagliate possono complicare, non poco, il collocamento sul mercato dei 400 miliardi di euro in titoli di Stato di cui ogni anno l’Italia necessita per finanziare il debito pubblico. E’ fondamentale mantenere la fiducia dei mercati soprattutto nella fase attuale in cui la Bce si sta avviando gradualmente all’uscita dalla politica monetaria non convenzionale".
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ROMA - Un nuovo faccia a faccia è in corso tra Di Maio e Salvini. Tra i due leader oggi uniti dalla sfida all’Ue ma divisi su diversi altri punti della trattativa.
Oggi Di Maio si è sintonizzato sui toni leghisti. Ha reagito alle critiche piovute dall’Europa su patto di Stabilità, debito pubblico e politica dei migranti. "Contro di noi eurocrati non eletti da nessuno. Certo establishment ha paura, teme il cambiamento. I vincoli europei vanno rivisti perché è in Europa che si gioca la partita importante per finanziare tutte le misure economiche che ridiano diritti sociali agli italiani", dice. Poi si è scagliato contro l’editoriale del Financial Times che oggi parlava di "barbari a Roma". E ha detto: "Come si permettono, abbiamo 17 milioni di elettori". Governo, Di Maio: "Se chiudiamo contratto sarà una bomba. Contro di noi attacchi da eurocrati" Condividi In mattinata erano già arrivate le repliche di Salvini ai "moniti" di Bruxelles. Il leader leghista aveva parlato di "interferenza inaccettabile di non eletti". E sui migranti aveva attaccato: "Noi abbiamo accolto e mantenuto anche troppo, ora è il momento della legalità, della sicurezza e dei respingimenti". Ma nel suo caso - a differenza di Di Maio - i toni bellicosi in chiave anti-Ue sono quasi un’abitudine.
Il Di Maio "di lotta" ha lanciato poi la sfida dei gazebo: "Nel fine settimana ci vedremo nelle piazze e illustreremo il contratto". Il leader leghista dunque punta forte sull’intesa. Mentre Salvini è più prudente sull’evoluzione della trattativa: "Sono ottimista, ma i giorni passano e sono anche realista". E sottolinea: "L’ipotesi di una rottura sarà una scelta presa da entrambi, ci sono alcuni temi su cui siamo lontani ed è chiaro che non possiamo andare a Bruxelles con un governo che rappresenti due idee lontane". Il faccia a faccia in corso tra i due potrebbe chiarire qual è lo stato del rapporto tra i due. Governo, Salvini: "Se con M5S rimangono distanze, unica soluzione è tornare a votare" Condividi E a proposito di contratto, va avanti, a oltranza, il tavolo tecnico. Il negoziato del governo giallo-verde è ripreso alle 9.30 del mattino. Oggi il clima è stato di maggiore serenità. Proprio sull’Europa - sulla modifica dei trattati Ue - sono però emerse alcune divisioni. Entrambi i partiti puntano a chiedere modifiche ma vi sarebbero divergenze sulle modalità. Un accordo è stato invece raggiunto sul taglio delle pensioni d’oro. Secondo fonti leghiste, poi, ci sarebbe l’accordo sull’abolizione della tassa di soggiorno. Il contratto è comunque lievitato a quota 39 pagine. E domani si riprende alle 10 del mattino.
Uno dei più loquaci, al tavolo della trattativa, è il deputato Claudio Borghi, responsabile economico della Lega: "Al momento, secondo me, la nostra economia ha bisogno di più denaro nelle tasche degli italiani ma se ti dicono che lo devi togliere, vedi caso Monti, non si va da nessuna parte", dice appena arrivato. Più tardi precisa alcuni punti del programma. "La pace fiscale non è un condono, riguarda solo i falliti per le tasse, non i malfattori". E sulla flat tax conferma: "Avrà due aliquote, al 15 e al 20 per cento".
• LE CRITICHE DI FI E FDI
Se Salvini in un tweet mattutino ammette che oltre alla "coerenza, pazienza e concretezza" serve anche "fortuna", nel resto del centrodestra si alimentano i dubbi. "Il rischio che fallisca la trattativa Lega-M5S c’è, perché ieri avevano promesso a Mattarella che avrebbero dato il nome del premier, punto di partenza per la formazione del governo, e poi non sono stati in grado di farlo", afferma Guido Crosetto, coordinatore di Fratelli d’Italia. Che aggiunge: "Penso che Sapelli fosse la persona individuata, ma poi si è mosso troppo e si è bruciato da solo". Per il forzista Gianfranco Rotondi "le urne sono vicinissime". Mentre Renato Brunetta suggerisce un "preincarico a Salvini" o altrimenti "voto in primavera".
rep Approfondimento Salvini tentato dal far saltare tutto. E vede Berlusconi di CARMELO LOPAPA
• IL PD: "BATTAGLIA IN PARLAMENTO SU FLAT TAX E CONDONI"
Sul fronte del centrosinistra, il Partito democratico perde la pazienza, dice "basta". E accusa 5 Stelle e Lega di "impedire il Parlamento di funzionare". "Dicano chiaramente che questa ipotesi del governo M5s-Lega è fallita. Rimane sul tavolo una grande incertezza che il Paese non si può permettere". "Mille parlamentari ben pagati - denuncia Marcucci, capogruppo dem in Senato - non possono affrontare le esigenze del Paese a causa delle incapacità di leghisti e grillini. Si assumano la responsabilità politica di fare aumentare l’Iva e penalizzare così facendo le parti deboli del Pese solo perché non stanno affontando i problemi degli italiani". "Se sono nelle condizioni di far partire un governo, lo facciano", incalza Maurizio Martina. "Ora - aggiunge il segretario reggente - non possono più perdere tempo. Abbiamo assistito ancora in queste ore a un balletto di dichiarazioni e responsabilità non ancora chiare che ci preoccupa molto. Siamo di fronte a un’inaccettabile paralisi per l’Italia a una difficoltà politica evidente da parte di chi per 80 giorni ci ha raccontato che tutto si farebbe fatto in modo veloce e facile". Sulla stessa linea il vicepresidente della Camera Ettore Rosato: "M5S e Lega si devono arrendere. Non so chi sia più pronto in caso di elezioni ma questo Paese ha bisogno di un governo. Chi dice di aver vinto, dopo 70 giorni non è in grado di realizzarlo, questo governo. Stanno litigando su tutto". E il segretario reggente Maurizio Martina più tardi incalza: "Se sono nelle condizioni di far partire un governo, lo facciano. Ora non possono più perdere tempo".
• SAPELLI, "PREMIER MANCATO"
Chiamato in causa, l’economista e premier mancato Giulio Sapelli afferma a Circo Massimo su Radio Capital: "Il primo punto del programma - che condivido al 1000 per cento - è la revisione dei trattati europei. Penso che a frenare il Quirinale siano state le oligarchie europee". E conclude: "Penso che sia difficile trovare un punto d’incontro, Lega e cinquestelle hanno stili politici troppo diversi". Quanto alla sua candidatura, evaporata ieri nell’arco di 52 minuti, l’ufficio stampa del Quirinale tiene a precisare che Mattarella "non ha posto alcun veto o diniego sul professor Sapelli per la semplice circostanza che nessuno, né prima né durante le consultazioni, gli ha mai proposto, direttamente o indirettamente, il suo nome".