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 2018  maggio 15 Martedì calendario

«Basta onestà” dicono i grillini in Val d’Aosta

aosta Per convincere i valdostani a votare 5stelle si può rinunciare anche all’onestà. Così hanno deciso i vertici romani del Movimento, costringendo a una improvvisa giravolta gli attivisti locali che non sembrano aver troppo gradito il cambio. La polemica è così forte che dalla chat Whatsapp interna ai grillini della regione, che andrà al voto domenica, il messaggio vocale dove si annunciava il cambio è finita sui cellulari di altri politici: «Dobbiamo cambiare tutto, dobbiamo cambiare manifesti e volantini. Ai cittadini valdostani dell’onestà non gliene importa poi tanto altrimenti non voterebbero sempre gli stessi» spiega ai suoi nel messaggio privato Luciano Mossa, capolista del Movimento 5stelle alle elezioni regionali della Valle d’Aosta. Il programma depositato nell’ufficio elettorale di Aosta parla di onestà, i volantini e i manifesti affissi sui muri della regione che andrà al voto domenica prossima, invece, parlano di autonomia, come desiderava il direttorio. L’audio risale alle scorse settimana e Mossa ha appena finito una riunione a Roma, con lo staff del direttorio, per discutere le strategie della campagna elettorale. «Siamo entrati alle 11, ci hanno fatto il terzo, il quarto e il quinto grado: sono a conoscenza di tutto quello che succede qui» dice ai militanti nel messaggio registrato subito dopo l’incontro. Il succo della comunicazione di Mossa alla chat degli attivisti è «dobbiamo cambiare tutto, manifesti e volantini» e «fare esattamente e letteralmente quello che ci chiedono in modo tale che se sarà un fallimento anche loro saranno responsabili. Non preoccupatevi – dice ai candidati – del ritardo dei volantini e dei manifesti, è tutto stabilito dallo staff». E così i manifesti con l’hastag # unavalleonesta, già stampati, sono finiti in cantina o al macero. Questo però è successo una appena una settimana fa, quando gli altri partiti avevano già iniziato da tempo le affissioni. I grillini hanno motivato il ritardo con un attacco hacker su cui la procura di Aosta sta indagando. Mossa, militare della Finanza e già candidato sconfitto alle politiche, conferma l’audio: «Si tratta di una grave violazione della privacy, ma quella è la mia voce – spiega – Non è un ordine sulle scelte politiche quello che ci è arrivato da Roma, ma un consiglio sulla strategia di marketing». Sui contenuti però Mossa sottolinea: «Lo penso davvero che ai valdostani interessi più l’autonomia che l’onestà e il voto degli ultimi vent’anni lo conferma. Però noi siamo per una autonomia onesta». Peccato però che, nel programma depositato, all’autonomia non sia dedicato nemmeno un paragrafo.