14 maggio 2018
APPUNTI PER GAZZETTA - PIù DI CINQUANTA MORTI A GAZAREPUBBLICA.IT GERUSALEMME - Si avvicinano alla frontiera e lanciano pietre in direzione dei soldati che rispondono sparando
APPUNTI PER GAZZETTA - PIù DI CINQUANTA MORTI A GAZA
REPUBBLICA.IT
GERUSALEMME - Si avvicinano alla frontiera e lanciano pietre in direzione dei soldati che rispondono sparando. Il ministero della Sanità di Gaza riferisce di 55 morti, otto hanno meno di 16 anni, c’è anche una donna, i feriti sono oltre duemila stando al ministero, più precisamente 2.410, troppi per gli ospedali palestinesi.
Il presidente palestinese Abu Mazen proclama uno sciopero per domani, tre giorni di lutto per il "massacro" e si dice pronto a rifiutare qualsiasi mediazione di pace che arrivi dagli americani. La condanna è globale: arriva dall’Onu, dall’Unione Europea, dalla Francia, dal Regno Unito, dal Libano, dal Qatar, dalla Russia.
"La responsabilità di quanto sta accadendo è chiaramente di Hamas che sta intenzionalmente provocando la risposta di Israele", fa sapere un portavoce della Casa Bianca. E oggi, intanto, è il giorno in cui gli Stati Uniti spostano la loro ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, confermandone il riconoscimento di capitale d’Israele. Fuoco su fuoco. Da quando è stato annunciato lo spostamento, sei mesi fa, le tensioni sono fortissime: una scelta condannata dai palestinesi. Una festa per gli israeliani.
La situazione è quella riassunta in pochi caratteri dal tweet del ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, che accusa durissimo: "Il regime israeliano massacra innumerevoli palestinesi a sangue freddo durante una protesta nella più grande prigione a cielo aperto. Nel frattempo, Trump celebra il trasferimento illegale dell’ambasciata Usa ed i suoi collaboratori arabi cercano di distogliere l’attenzione".
Alla cerimonia nella sede Usa di Gerusalemme, Donald Trump non c’è. C’è la figlia Ivanka, una delegazione e un messaggio video presidenziale: "La nostra più grande speranza è per la pace". Gli Stati Uniti, aggiunge, "mantengono il loro impegno per facilitare un accordo di pace duraturo". E mentre il numero dei morti cambia, il premier israeliano, twitta lodi: "Che giorno fantastico! Grazie @Potus Trump".
What an amazing day!
Thank you, @POTUS Trump. https://t.co/ehKp29jYLt
U.S. Embassy opening in Jerusalem will be covered live on @FoxNews & @FoxBusiness. Lead up to 9:00 A.M. (eastern) event has already begun. A great day for Israel!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 14 maggio 2018Oggi è il 70esimo anniversario della fondazione di Israele, all’ambasciata, Ivanka è con il marito Jared Kushner. "Ritorno a Gerusalemme con grande gioia", preavvisa su Instagram. "Sono onorata di far parte della delegazione che rappresenta il presidente, la sua amministrazione e il popolo americano a questa storica cerimonia", aggiunge.
L’ambasciata si trova all’interno del consolato nell’area residenziale di Arnona, in cima a una collina, nella parte ovest della città, vicino alla Linea Verde che fino al 1967 divideva in due la Città Santa, sulla strada verso Betlemme e la Cisgiordania. Blindata per l’occasione è a pochi passi dal kibbutz di Ramat Ramachel. Bisognerà trovarle uno spazio più grande dove spostarla definitivamente. Il governo americano si è impegnato
a trovare una nuova sede entro il 2019. Nell’ufficio attuale sono già stati eseguiti lavori per circa 400 mila dollari ma per ora c’è posto per l’ambasciatore e per una cinquantina di diplomatici.
Oggi però s’inaugura lo stesso. Ivanka e il segretario al tesoro David Mnuchin, scoprono la targa e danno il benvenuto "ufficialmente e per la prima volta alla missione diplomatica americana a Gerusalemme, capitale di Israele". Appena fuori la sede, sfilano persone, protestano.
Big day for Israel. Congratulations!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 14 maggio 2018 • MANIFESTAZIONI PER LE STRADECentinaia di profughi palestinesi, residenti nel campo profughi di Ain el Helweh, a Sidone, a sud di Beirut, marciano per le strade della città. "Il trasferimento dell’ambasciata statunitense è una dichiarazione di guerra contro il popolo palestinese", dice di fronte alla folla di manifestanti Star Fouad Othman, rappresentante palestinese del Democratic Front. "A scuola, ci hanno insegnato che la Palestina è nostra, e che ci ritorneremo", afferma un bambino palestinese ai microfoni del Daily star. Piccole manifestazioni anche nei campi di Chatila e di Burj el Barajneh, a Beirut. "Un insulto al mondo e ai palestinesi" definisce il presidente palestinese, Abu Mazen, l’apertura dell’ambasciata.
Dopo l’inno nazionale l’ambasciatore Usa in Israele, David Friedman, prende la parola e, quando menziona Trump, si ferma per lasciare scorrere la standing ovation. Friedman si riferisce alla sede dell’ambasciata parlando di "Gerusalemme, Israele" e attira un altro applauso scrosciante. "Oggi manteniamo la promessa fatta al popolo americano e accordiamo a Israele lo stesso diritto che accordiamo a tutti i Paesi, cioè il diritto di designare la sua capitale", dichiara. Partecipano alla cerimonia circa 800 ospiti, rra i presenti anche il milionario ebreo, Sheldon Adelson, con la moglie Miriam, la cui presenza in prima fila è il segno del significativo contributo finanziario all’apertura della legazione
Israele "ha il diritto di scegliere la sua capitatale" ribadisce nel suo discorso il genero-consigliere Kushner che raramente prende la parola in pubblico, "quando Trump fa una promessa, la mantiene. Abbiamo mostrato al mondo, ancora una volta, che degli Usa ci si può fidare". Gli fa eco Netanyahu: "Grazie presidente Trump per avere avuto il coraggio di rispettare la sua promessa!". "È una giornata magnifica" continua, "riconoscendo che Gerusalemme è la capitale di Israele, Trump ha fatto la storia".
• GLI ALTRI PAESI CHE TRASFERIRANNO LE AMBASCIATE
Dopo gli Stati Uniti, altri paesi hanno in programma di trasferire la loro ambasciata a Gerusalemme. Mercoledì sarà la volta del Guatemala, che inaugurerà la nuova sede alla presenza del presidente guatemalteco Jimmy Morales. Anche il Paraguay ha annunciato che farà lo stesso prima della fine del mese. Stanno inoltre prendendo in considerazione questa opzione la Romania e la Repubblica Ceca. Mentre l’Honduras, che si è allineato con gli Stati Uniti e Israele il 21 dicembre durante il voto sulla risoluzione delle Nazioni Unite che condanna la decisione dell’amministrazione Trump, da allora non si è più pronunciato sulla sede dell’ambasciata, anche se il Parlamento ha approvato una risoluzione per il trasferimento. Non ci saranno - secondo i media - né la Russia né l’Egitto.
• CASA BIANCA: STATUS FINALE DA DECIDERE
"Il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele è una condizione necessaria per la pace con i palestinesi" afferma la Casa Bianca, sottolineando come questo non vuol dire che il presidente Donald Trump "abbia già preso una posizione sui negoziati sullo status finale della città, che dovrà essere deciso tra israeliani e palestinesi". La Casa Bianca ribadisce quindi come l’amministrazione Trump "resti impegnata per il raggiungimento di un accordo di pace duraturo e comprensivo".
• LA MARCIA DEL RITORNO
Dalla fine di marzo, le proteste e le manifestazioni da parte palestinese, hanno già provocato più di 40 vittime, tutte palestinesi. Per sette venerdì consecutivi i giovani di Gaza hanno in massa partecipato alle manifestazioni che prendono il nome de "La marcia del ritorno", precedenti il giorno della Nakba, la "catastrofe", come i palestinesi considerano la nascita dello Stato d’Israele nel ’48. Aerei dell’aviazione militare israeliana hanno bombardato cinque obiettivi in una struttura militare d’addestramento che appartiene" all’organizzazione terrorista Hamas nel nord della Striscia di Gaza" ha dichiarato l’esercito di Israele, aggiungendo che "il raid è stato condotto in risposta alle azioni violente delle ultime ore, condotte da Hamas lungo la barriera di separazione" tra l’enclave palestinese e Israele. Nel pomeriggio gruppi di dimostranti palestinesi sono rientrati a Gaza, dirigenti di Hamas parleranno in serata alla popolazione. Ma Isarele non ha intenzione di fermarsi: Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman "ha dato istruzioni di continuare ad agire con determinazione per prevenire qualsiasi attacco alla sovranità di Israele e ai cittadini israeliani", recita una nota diffusa dall’ufficio del ministro. Per Netanyahu, è solo "legittima difesa".
CONDANNE: LEGA ARABA, FRANCIA, GB, TURCHIA, RUSSIA, ITALIA
Tutto avviene nonostante la forte opposizione del mondo arabo, dei palestinesi, dell’Onu e di gran parte della comunità internazionale, Ue compresa, preoccupati che questo passaggio segni la fine della soluzione a due Stati. Il segretario generale aggiunto della Lega araba con delega per la questione palestinese e i territori occupati, Said Abou Ali, "ha fatto appello a un intervento internazionale urgente per fermare l’orribile massacro perpetrato dalle forze di occupazione israeliane contro i palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza". Un appello arriva anche dall’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini: "Ci aspettiamo che tutti agiscano con la massima moderazione per evitare ulteriori perdite di vite".
"Ci appelliamo a tutte le parti coinvolte - afferma il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano - affinché profondano ogni sforzo per evitare ulteriori spargimenti di sangue e auspichiamo una ripresa delle iniziative politico-diplomatiche tese a rilanciare la prospettiva di una soluzione politica, affinché i due popoli possano vivere fianco a fianco, in pace e sicurezza". "Questo è un crimine contro l’umanità" di cui "gli Usa sono corresponsabili" con Israele, dice il premier turco Binali Yildirim, "è una carneficina, la condanniamo con forza". "C’è un massacro lì, è terrorismo di Stato" dichiara il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu.
"Siamo preoccupati dalle notizie di violenze e perdite di vita a Gaza. Chiediamo calma e moderazione per evitare azioni distruttive degli sforzi di pace", mentre il trasferimento dell’ambasciata americana è stata "inutile in termini di prospettive di pace nella regione" dichiara un portavoce della prima ministra britannica, Theresa May. Così anche la Francia. Anche iI presidente Emmanuel Macron "condanna le violenze" a Gaza e ha intenzione di "parlare con tutti i protagonisti nella regione nei prossimi giorni". Condividi Anche Mosca è "preoccupata". Lo dice il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: "Per quanto riguarda poi il trasferimento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme, abbiamo più volte espresso il nostro parere negativo". "Alla vigilia della commemorazione della Nakba, l’amministrazione americana dichiara una nuova giornata di catastrofe" dice anche il primo ministro libanese, Saad Hariri, paragonando l’inaugurazione dell’ambasciata Usa alla ’catastrofe’ del 1948, come i palestinesi ricordano la fuga di 700 mila profughi durante la guerra seguita alla proclamazione dello Stato di Israele. Contro le violenze anche il Qatar, il Kuwait, il Sudafrica.
Per concludere, un tweet di Amnesty International denuncia una "ripugnante violazione delle norme internazionali e dei diritti umani". Tra i quasi "2000 feriti, molti sono stati colpiti alla testa e al petto. Oltre 500 sono stati feriti da pallottole. Bisogna porre fine adesso a tutto ciò", afferma l’Ong.
We are witnessing an abhorrent violation of international law & human rights in #Gaza. 38 confirmed dead, including 6 children, with close to 2000 people injured. Many are reporting injuries to the head and chest. Over 500 injured with live ammunition. This must end immediately.
— AmnestyInternational (@amnesty) 14 maggio 2018 • LA SQUADRA DI CALCIO CAMBIA NOME IN ONORE DI TRUMPLa squadra Beitar Jerusalem che milita nella Premier league israeliana, è decisa a cambiare il suo nome in "Beitar Trump Jerusalem" in onore del presidente . La squadra lo ha annunciato in un post su Facebook. "Gerusalemme ha atteso per 70 anni il riconoscimento internazionale fino a quando il presidente Donald Trump, con una mossa coraggiosa, ha riconosciuto la città come capitale eterna di Israele", si legge nel comunicato. Tags Argomenti:IsraeleGerusalemmeamabasciata usatensionimanifestazioniministero sanità gazamortiferiti Protagonisti:donald trumpBenjamin Netanyahuabu mazenSerghei Lavrovsergei lavrov © Riproduzione riservata 14 maggio 2018 Articoli Correlati Gaza-Israele, durissimi scontri lungo la barriera di confine. Morti e feriti Ambasciata Usa a Gerusalemme, l’inaugurazione Blog di ALBERTO STABILE Il commento Il trionfo di Donald l’incendiario Gerusalemme, al via lo spostamento dell’ambasciata americana: scontri a Gaza Israele, Ivanka Trump inaugura sede ambasciata Usa e ribadisce: "Gerusalemme capitale" Ambasciata Usa a Gerusalemme, Valli: "Prova di forza in Israele" successivo la Repubblica Il mio libro PARTE IL CONCORSO PER ROMANZI, POESIE, SAGGI E FUMETTI Premio letterario nazionale ilmioesordio 2018 Sotto il sole dell’ArizonaLorenzo LunadeiNarrativa Pubblicare un libroCorso di scrittura