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 2018  maggio 14 Lunedì calendario

Azzurri battuti nel calcio camminato

I contrasti irruenti sono vietati e pure la corsa, altrimenti non si chiamerebbe così: il calcio camminato è la nuova frontiera per chi proprio non può fare a meno del pallone, magari è un po’ in là con gli anni e vuole comunque mantenersi in forma segnando un gol.
Non poteva che nascere in Inghilterra, la patria del football: basti citare che dal debutto nel 2011, in pochi anni oltre Manica sono nate più di 1.100 squadre.
L’Italia si è accodata nel 2015 grazie soprattutto all’impegno dell’Unione italiana sport per tutti (Uisp) e dell’Unione nazionale veterani dello sport (Unvs), sezione di Novara.
Un campo glorioso
Ieri la prima partita tra nazionali, organizzata dalla Walking football association tra gli inglesi e gli azzurri selezionati dall’Unvs con il commissario tecnico Franco Balocco, vecchia gloria della Pro Vercelli.
Il campo, non uno qualunque: l’Amex stadium di Brighton, dove gioca il club di Premier league. Le regole, rigorose: l’arbitro fischia fallo se vede uno scatto o una scivolata, ma anche quando il pallone salta oltre il metro e mezzo di altezza. «L’invito ci rende orgogliosi – sorride Tito De Rosa, presidente della sezione locale di Unvs -. Mai avremmo pensato in così poco tempo di raggiungere l’Inghilterra con una disciplina destinata a crescere anche da noi».
Aspettando il campionato
L’Italia, imbottita di novaresi, è stata sconfitta in entrambe le amichevoli: 2-0 il risultato della gara riservata agli Over 50 e 3-0 quello degli Over 60. Del resto gli inglesi hanno calato l’asso con Tommy Charlton, fratello minore dei più celebri Bobby (campione del mondo nel 1966 con l’Inghilterra) e Jack, schierato da Alan Kennedy, sei volte vincitore della Premier e due della Coppa campioni. «Da quelle parti c’è grande interesse per questa disciplina – insiste De Rosa -. Ce ne siamo resi conto quando abbiamo ospitato i dirigenti inglesi a ottobre per il lancio del progetto a Novarello. La loro organizzazione è esemplare e anche noi stiamo lavorando per promuovere l’iniziativa in Italia».
I primi risultati sono riassunti dal presidente: 15 le squadre attive, da Nord fino a Bari. Il 16 settembre a Novarello ci sarà il primo campionato nazionale, poi si penserà a organizzare i tornei interregionali divisi per età aumentando il numero di giocatori che potrebbero essere selezionati per gli Europei 2019 e i Mondiali 2020.