la Repubblica, 13 maggio 2018
Da Achille a Eduardo un mito Alki la Greca
Alki Zei, classe 1925, è la più importante scrittrice greca per ragazzi. Il suo long seller, La tigre in vetrina, oggi ripubblicato da Salani, nel suo Paese viene letto in tutte le scuole, ma non è sempre andata così, perché per molto tempo è stato proibito. Il romanzo racconta l’estate del ’36, quando la Grecia democratica conosce la dittatura fascista di Metaxas, e la trasformazione politica avviene sotto gli occhi e dentro le abitudini di due sorelline, Myrto e Melissa. La tigre a cui si riferisce il titolo è impagliata nella vetrina di casa, e il cugino Nikos, bello giovane e rivoluzionario, lascia nelle sue fauci messaggi enigmatici per le bambine, mentre il nonno, studioso degli “antichi”, si difende dalla brutalità con miti e leggende classiche. La tigre in vetrina è forse il mio classico contemporaneo per ragazzi preferito e, intervistando la sua autrice, comincio da lì: «È vero, durante la dittatura era proibito, e anche dopo, a lungo, è stato guardato con sospetto se non addirittura bandito», sorride Alki Zei. «Strano pensare che adesso è il primo libro che fanno leggere a scuola, ormai è conosciuto da tre generazioni, spesso i bambini mi portano i libri dei genitori da autografare, qualche volta anche dei nonni». Già, perché, nonostante i suoi 93 anni, Zei continua a tenere incontri nelle scuole, anzi: incontra le scolaresche quasi tutti i giorni. Ed è attivissima, domani arriva in Italia, al Salone del Libro di Torino dove presenterà ai bambini un testo finora inedito, Il nonno bugiardo, appena uscito per i tipi di Camelozampa. È già stata spesso nel nostro Paese, l’ultima volta qualche anno fa e la prima nel 1953, quando era una ragazza in fuga dalla Grecia e Eduardo De Filippo, per aiutarla a restare in Italia, la fece lavorare a teatro con lui, scritturandola per Miseria e nobiltà. «A un certo punto entravo in scena vestita da greca antica e parlavo nella mia lingua. Eduardo era molto simpatico, cercò addirittura di farmi prendere la residenza.
Molti artisti che per motivi politici scappavano dalla Grecia provavano a lavorare nel teatro. Gli artisti si aiutano fra loro, è una cosa bella, no?». Alki Zei trae sempre materiale dalla sua vita: Il nonno bugiardo è la storia del nonno di Andonis che ogni volta che lo va a prendere a scuola tira fuori le scuse più assurde, finché il bambino scoprirà che questo avo strampalato ha avuto davvero una vita straordinaria: è un ex attore di teatro e ha vissuto in esilio durante la dittatura.
Inoltre, ha raccontato una storia simile nel romanzo La fidanzata di Achille (Crocetti), che comincia con una scena di cinema dove prendono parte alcune comparse che sono in realtà esiliati politici. La fidanzata di Achille è un libro per adulti, come sceglie cosa raccontare alle diverse fasce di età?
«Quando ho scritto La tigre in vetrina
non mi sono resa conto di avere scritto un romanzo per ragazzi, l’ho capito dopo. Ho cominciato così». Ha scritto 18 libri, di cui 15 per ragazzi. «Mi interessano i bambini e le donne», spiega. «Mi interessa il modo in cui partecipano agli eventi storici, perché tutti, anche nelle società maschiliste, prendono parte a ciò che accade». Il nonno bugiardo
è un’altra incantevole scoperta per il pubblico italiano, per la sapienza con cui la Storia viene raccontata ai bambini, facendo comprendere l’importanza della resistenza e dell’originalità di ogni essere umano.