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 2018  maggio 11 Venerdì calendario

Le cessioni ilva che prepara Mittal

Non solo la Magona di Piombino, ma anche Canossa e Avellino. Il piano di dismissioni deciso da ArcelorMittal per ottenere il via libera dall’antitrust Ue all’operazione di acquisizione dell’Ilva comprende, oltre agli impianti toscani per la zincatura e per altre lavorazioni a freddo, anche il sito in provincia di Reggio Emilia (si produce acciaio per packaging con alcune linee di taglio) e del centro campano (centro servizi con linee di taglio). 
Le attività italiane sono state inserite da Mittal in un cluster che comprende il sito rumeno di Galati (dove sono attivi due altiforni, una linea di zincatura e quattro laminatoi) e quello macedone di Skopje. Gli altri due lotti sono quelli di Ostrava e quello relativo agli impianti dislocati in Belgio e in Lussemburgo. È proprio la suddivisione a cluster, secondo alcuni osservatori, che può essere di ostacolo al perfezionamento del pre-accordo raggiunto nelle scorse settimane dal gruppo Arvedi per l’acquisto (a valle dei «correttivi» richiesti dalla Ue) di parte degli asset della Magona.
Il gruppo cremonese, sulla base dell’intesa di massima, era pronto a rilevare per circa 50 milioni di euro l’intero sito piombinese con i suoi 400 addetti, esclusa una linea di vernciatura e sessanta operai. La nuova procedura (il termine per presentare offerte non vincolanti è secondo indiscrezioni fissato al 19 maggio) complica il perfezionamento dell’operazione, a meno che Arvedi non pensi a un’operazione a più ampio raggio su tutto il cluster, insieme a un partner interessato agli asset.
Ore decisive, intanto, per le altre attività siderurgiche di Piombino, quelle della ex Lucchini. Oggi, al termine diuna trattativa-fiume iniziata la settimana scorsa, potrebbe essere il giorno della firma tra gli algerini di Cevital e il gruppo indiano Jindal south west per il passaggio di proprietà degli asset.