la Repubblica, 10 maggio 2018
Meghan ha un patrimonio di cinque milioni di dollari
Finora se ne sono occupati soprattutto i tabloid: dilungandosi sul gossip (l’anello restituito per posta al primo marito, la rottura con fratello e sorella), sugli abiti (il vestito da 56 mila sterline per il ritratto del fidanzamento, sostituito con uno da 150 per la prima uscita ufficiale), sulla disinvoltura da diva («ha la tendenza ad abbracciare gli estranei», si scandalizza il Daily Mail). Ma a poco più di una settimana dal matrimonio con il principe Harry, mentre 5 mila giornalisti si preparano a invadere Windsor e il Museo di Madame Tussaud inaugura le statue di cera della coppia (nella foto), gli inglesi cominciano a prendere sul serio Meghan Markle. «Questa non è una Cenerentola», avverte il Guardian, «è una donna laureata, divorziata, orgogliosamente bi-razziale e femminista, che può rivoluzionare la monarchia». L’Economist le dedica il servizio di copertina di 1843, il suo mensile di idee, life style e cultura, con lo spiritoso titolo di Best supporting actress, migliore attrice non protagonista, come se avesse vinto un Oscar: precisando però che il ruolo più importante della ormai ex-attrice 36enne (3 anni più di Harry) «sarà di sostenere la famiglia reale». Insomma di tenerla in piedi, modernizzarla, dare un senso da 21esimo secolo a una telenovela un po’ obsoleta. Le nozze di sabato 19 maggio non sono il primo royal wedding con star femminile: l’hanno preceduta Diana nel 1981 e Catherine Middleton nel 2011. Le spose di Carlo e William, tuttavia, erano molto diverse da lei. La futura lady D, per quanto aristocratica, aveva 19 anni ed era prigioniera di una comprensibile timidezza: ci volle il divorzio per farla uscire dal guscio. Kate, per quanto più matura, era pur sempre una sconosciuta, figlia di una ex-hostess d’aereo (sebbene diventata poi milionaria). Meghan i soldi li ha fatti come self- made woman, recitando nel serial “Suits” e in altri film per tv o cinema, nota l’Economist, facendole i conti in tasca: 5 milioni di dollari di patrimonio. Era già una stella da tappeto rosso prima di incontrare il principe: ai paparazzi è abituata. Così come a dire la sua, che si tratti di effetto serra, Trump o #MeToo. Con un personaggio così nella royal family, osserva il Guardian, il movimento repubblicano potrebbe dover rinunciare a ogni speranza di abbattere la monarchia. All’amore non si comanda, come insegnano le fiabe, ma Elisabetta II, preoccupata di lasciare la corona a un erede controverso come il figlio Carlo, non poteva fare un investimento migliore della fidanzata e presto moglie del nipote scavezzacollo, peraltro assai calmato da Meghan. Certo, trovare l’equilibrio giusto non sarà semplice: se i membri della famiglia reale sono impopolari, come Camilla o Sarah Ferguson (l’ex-moglie di Andrea), la loro cattiva reputazione ricade sulla monarchia; se sono troppo popolari, come Diana, tolgono glamour all’istituzione. E poi c’è il rischio che l’unione non duri: come è successo a tre figli della regina su 4. Ma l’arrivo all’altare di questa “anti Cenerentola” con madre nera ed esperienza hollywoodiana porta ai Windsor un immediato valore aggiunto. Il serial “The Crown” ha un nuovo capitolo pronto da scrivere.