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 2018  maggio 09 Mercoledì calendario

Successo della Fila che vende Pacon agli americani


C’è un made in Italy dei prodotti per colorare, disegnare, modellare, scrivere e dipingere che continua a fare shopping all’estero. Questa volta negli Stati Uniti. La Fabbrica italiana Lapis e affini (Fila) – che controlla i marchi Giotto, Tratto, Das, Didò, Pongo, Lyra, Doms, Maimeri, Daler-Rowney e Canson – è al centro di un’operazione da 340 milioni di dollari legata alla firma dell’accordo per l’acquisizone della Pacon con sede ad Appleton, nel Wisconsin, tra i principali operatori nel mercato statunitense dei prodotti per i settori scuola e art&craft. Un’intesa che la Borsa – Fila dal novembre 2015 è quotata a Milano sul segmento Star, – ha accolto con favore facendo volare le azioni del 6,1%.
Fila è nata a Firenze nel 1920 e dal 1956 è gestita dalla famiglia Candela. L’azienda, con un fatturato di oltre 510 milioni di euro al 31 dicembre 2017, ha registrato negli ultimi vent’anni una crescita significativa anche grazie ad una serie di «acquisizioni strategiche», fra cui l’italiana Adica Pongo, la statunitense Dixon Ticonderoga, la tedesca Lyra, la Lapiceria Mexicana, la brasiliana Lycin, l’inglese Daler-Rowney Lukas e la francese Canson.
Adesso si aggiunge Pacon. Per Massimo Candela, amministratore delegato Fila «l’acquisizione di Pacon conferma la strategia di internazionalizzazione del Gruppo» ed espande ulteriormente la presenza «nel principale mercato al mondo». Il management della società nata a Firenze stima che nel 2017 Pacon Usa avrebbe generato un fatturato consolidato pro-forma storico combinato di 241,6 milioni di dollari. La gamma di prodotti comprende oltre 8.500 articoli, realizzati attraverso 8 stabilimenti produttivi localizzati negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Canada.
L’amministratore delegato di Fila si dice convinto che l’offerta adesso sarà completata «nel segmento del colore e della carta». Secondo le stime del management Fila la «transazione genererà significative sinergie di costo oltre più che raddoppiare le vendite nel Nord America. Una volta perfezionata l’acquisizione, «il gruppo Fila avrà 29 unità produttive nei 5 continenti (due stabilimenti sono in Italia) con circa novemila dipendenti».
L’offerta per il cento per cento di Pacon è stata fatta dalla controllata Dixon Ticonderoga Company e «tutti gli azionisti di Pacon si sono detti favorevoli alla transazione e si sono impegnati a votare a favore della integrazione», si legge in una nota di Fila. Il completamento dell’operazione è soggetto ad alcune condizioni sospensive, tra cui l’approvazione antitrust americano. Le attività di Fila negli Stati Uniti, successive al perfezionamento della transazione, saranno guidate da James Schimtz, attuale Ceo di Pacon.
Il consiglio di amministrazione ha anche deciso di sottoporre all’assemblea dei soci Fila un aumento di capitale di 100 milioni di euro. L’esecuzione dell’aumento di capitale sarà subordinato al perfezionamento dell’acquisizione di Pacon. Per la transazione, Fila si è avvalsa della consulenza di Leonardo & Co. Houlihan Lokey, degli studi legali Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom, Salonia Associati e dello studio legale BonelliErede.