La Stampa, 9 maggio 2018
Cosa succede dopo la decisione di Trump sull’Iran
Cosa succede dopo la decisione di Trump?
Gli Usa usciranno dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), e inizieranno a reintrodurre le sanzioni in essere prima dell’attuazione dell’accordo del gennaio 2016. Ciò nell’ambito di un periodo di «wind-down», ovvero di transizione. Il presidente firma un memorandum sulla sicurezza nazionale dando disposizioni al segretario di Stato e a quello del Tesoro di predisporre la reintroduzione delle sanzioni suddette entro un periodo compreso tra 90 e 180 giorni, concedendo di fatto alle aziende dai tre ai sei mesi per chiudere le loro attività in o con l’Iran.
Quali sanzioni saranno ripristinate dopo 90 giorni?
In base alle disposizioni dell’Office of Foreign Assets Control del Tesoro, saranno reintrodotte le sanzioni sull’acquisto di dollari Usa da parte dell’Iran e quelle sul trasferimento da e per l’Iran di oro, preziosi e metalli come alluminio, acciaio, minerali come il carbone e software per impieghi industriali. Scatteranno anche quelle relative al settore dell’auto e alla sottoscrizione di attività finanziarie legate al debito sovrano. Dopo 90 giorni sarà revocata anche l’autorizzazione per l’export all’Iran di aerei, componenti e servizi.
Quali sanzioni scatteranno dopo 180 giorni?
Saranno reintrodotte le sanzioni sulle attività dei settori portuale, trasporti e logistica. Assieme a quelle relative alle attività petrolifere, compresa la possibilità di acquisto di greggio, derivati e prodotti della petrolchimica dall’Iran. Saranno inoltre sanzionate le attività di istituzioni finanziarie straniere con la Banca centrale dell’Iran, così come le attività assicurative e di re-assicurazione con agenzie e società del Paese. Sanzioni saranno inoltre predisposte per il settore energetico.
Quali altre misure sono previste?
Gli Usa continueranno a perseguire e colpire con sanzioni soggetti che conducono attività «criminali» al di fuori dei programmi nucleari, come il sostegno al terrorismo, i programmi balistici, l’abuso di diritti umani e attività destabilizzanti nella regione.