la Repubblica, 9 maggio 2018
Cresce il numero delle donne che giocano a calcio
Sul pullman che le ha portate da Kaunas a Siauliai, 3 ore di viaggio attraverso la Lituania, le ragazze della nazionale femminile Under 17 che oggi debutta all’Europeo contro la fortissima Spagna, hanno ricevuto un video messaggio. Dai coetanei della nazionale maschile, che venerdì hanno iniziato lo stesso percorso e ieri volevano dare loro una spinta. Il segno che anche in Italia qualcosa sta cambiando, e non solo perché su 13 edizioni disputate sarà solo la terza volta che vedremo le nostre ragazze giocare il torneo. Del video hanno sorriso, entusiaste, il capitano Chiara Ripamonti e le altre. Una squadra di ragazzine, due di loro – Beatrice Beretta, portiere della Juventus e Emma Severini, centrocampista della Fiorentina – festeggeranno 15 anni soltanto il prossimo giugno. Eppure tutte sono già aggregate in prima squadra. Ma quel messaggio è anche il segno di un’attenzione nuova, da parte dei colleghi maschi, verso un movimento che fino a qualche tempo fa pareva quasi tabù, con punte di volgare scherno che arrivavano persino da ambienti istituzionali. Oggi invece nella crisi di vocazione dei tesseramenti, spicca l’impennata di ragazze che decidono ogni anno di giocare a pallone. Dal 2009, una crescita del 28,7%, e che ha portato il numero di calciatrici di ogni età nel 2016 a sfiorare le 24mila unità. Oggi sono già quasi duemila in più, anche se i dati non sono ancora ufficiali. «La crescita è stata favorita dallo sbarco dei club professionistici maschili nel nostro universo»: ne è convinto il ct delle azzurrine Massimo Migliorini. Sbarco favorito dalle norme con cui Tavecchio impose alle società di Serie A e B di garantire l’accesso al calcio anche alle bambine. «Questo – continua – ha portato strutture, fisioterapisti, medici e campi all’altezza. Oltre a una maggiore attenzione anche da atleti maschi e del pubblico, attratto dai nomi di club come Juventus e Fiorentina. Oggi la Juve femminile fa il sold- out, e le ragazzine che iniziano partono da un livello più alto anche solo rispetto a due anni fa». Certo sono numeri lontanissimi dalle 800mila Fußballer della Germania, non a caso la squadra favoritissima dell’Europeo U.17. Ma è il sintomo di un’inversione di tendenza, visto che nel solo 2015 oltre 11mila bambine tra i 5 e i 16 anni sceglievano come sport il pallone. Soprattutto in un momento storico in cui il rinnovamento maschile è lentissimo: il calcio dilettantistico ha perso 100mila calciatori negli ultimi 5 anni, una flessione del 4% che non accenna a fermarsi. Oggi le ragazze sono solo il 2,5% del totale di chi gioca. Ma il meglio deve ancora venire.