la Repubblica, 9 maggio 2018
Perché è impossibile votare d’estate
(…) È vero che una campagna elettorale con le pinne il fucile e gli occhiali potrebbe regalarci qualche nuovo brivido estetico da spiaggia ( Pannella raccoglieva firme sulla sabbia), ma solo i fantasmi ideologici impediscono di capire che la realtà dell’estate italiana è incompatibile con le elezioni. E infatti nella storia della Repubblica il limite è stato giugno: il 2 giugno del 1946 si tenne il referendum Monarchia/ Repubblica e il 9 giugno del 1991 il referendum Segni, quando Craxi invitò gli italiani ad andare al mare e Bossi a preferire «la gabina – disse – del mare a quella del voto». Se nel mondo a luglio si prese la Bastiglia e si dichiarò l’indipendenza degli Stati Uniti, in Italia fu arrestato Mussolini e, nel dopoguerra, si insediarono i brevi governi balneari: il primo fu quello di Bonomi il 4 luglio del 1921, l’ultimo quello di Rumor il 7 luglio del 1973; in mezzo ci fu persino un breve governo De Gasperi il 16 luglio del 1953 (…)