ItaliaOggi, 9 maggio 2018
Diritto & Rovescio
Domenica scorsa ho aperto distrattamente, nel primo pomeriggio, la tv su un tg. C’era un mare di fango, la gente ne veniva travolta, facce disperate, soccorritori nel panico. Ho pensato: «Mio Dio, non sapevo niente di questa immane tragedia». Si trattava invece della rievocazione del mega smottamento di Sarno, avvenuto dieci anni fa e presentato dal tg come se fosse capitato un’ora prima. La tv del dolore è implacabile, non ci molla. Teme che possiamo lasciarci scappare un sorriso, di tanto in tanto. Il che deve essere considerato un peccato. Non c’è solo il dolore della giornata (giusto, inevitabile e abbondante) ma anche quello degli anni passati, che non si placa mai. Del resto, 25 anni dopo la morte in servizio di una giornalista, si dedicano ancora pagine e pagine a quel doloroso evento che avrebbe anche lui il diritto all’oblio. Sono passate quasi un paio di generazioni e si procede imperterriti col fazzoletto in mano e il naso arrossato.