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 2018  maggio 08 Martedì calendario

La Rai chiude in utile i conti 2017

Un utile di gruppo di 14,3 milioni, ma anche un colpo di coda sui diritti tv che porta nel forziere di Viale Mazzini anche la Coppa Italia per i prossimi tre anni battendo la concorrenza di Mediaset (si veda articolo in pagina).
Sotto la presidenza di Monica Maggioni, il consiglio d’amministrazione ha approvato all’unanimità il bilancio 2017 del Gruppo Rai e della capogruppo Rai Spa, illustrati dal direttore generale Mario Orfeo. I conti passeranno ora all’esame dell’assemblea degli azionisti, prevista per fine giugno: l’ultima per un vertice che è sì in scadenza, ma senza certezze sui tempi del ricambio, vista la mancanza di visibilità sulla partita governativa. Ieri comunque il Cda, fra le varie cose, ha anche rappresentato l’occasione per mettere a punto gli adempimenti che riguardano i dipendenti Rai nell’elezione di un loro rappresentante – dei 7 totali come vuole la nuova legge – nel prossimo board di viale Mazzini. Le rispettive procedure sono state avviate già da Camera e Senato. E intanto anche Michele Santoro ha annunciato che farà domanda.
Con riferimento ai conti 2017, L’azienda in una nota parla di «un grande risultato, per nulla scontato vista la diminuzione dei ricavi da canone, cui hanno contribuito tutte le strutture aziendali con un virtuoso gioco di squadra che consentirà alla Rai di presentarsi ai nastri di partenza della nuova stagione televisiva ancora più forte e competitiva». La chiusura in utile della Rai avviene in un anno complicato che ha visto a giugno l’arrivo del direttore generale Mario Orfeo al posto dell’ex dg Antonio Campo dall’Orto e sul quale ha impattato, in maniera divergente, da una parte la diminuzione dei ricavi e dall’altra la flessione dei costi. Nel primo caso i ricavi di gruppo sono passati dai 2,809 miliardi del 2016 a ai 2,624 del 2017 (-6,6%). I ricavi da canone, a 1,776 miliardi di euro, sono risultati in calo di 133 milioni (-7%) per l’effetto congiunto, spiega l’azienda, del canone unitario sceso da 100 a 90 euro ma anche della diminuzione al 50%, dal 67% del 2016, della quota dei maggiori introiti derivandi dalla riscossione del canone in bolletta. A causa del cosiddetto “extragettito” e della tassa di concessione governativa e dell’Iva il canone unitario medio effettivamente di competenza della Rai è risultato pari a 74,73 euro. La pubblicità (647,6 milioni; -50,6 milioni) ha risentito della mancanza dei grandi eventi sportivi che nel 2016 hanno portato fatturati incrementali per 30 milioni. Sul versante costi, quello del personale (11.055 unità a tempo indeterminato e 795 a tempo determinato) è sceso del 4,3% a 888,7 milioni. I costi operativi sono scesi a 2,247 miliardi (-8,3%). I proventi finanziari netti sono positivi per 72,9 milioni con un contributo importante dai dividendi di Rai Cinema (47,5 milioni) e Rai Wai (27,2 milioni).