la Repubblica, 8 maggio 2018
La prima data utile per votare è il 24 luglio
• Quando si può votare? La Costituzione e le norme elettorali fissano in maniera precisa le scadenze. Le elezioni delle nuove Camere devono avvenire entro 70 giorni dal decreto di scioglimento delle precedenti ed entro 45 giorni da quando questo atto deve essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Il decreto del Consiglio dei ministri che fissa la data del voto indica anche il giorno della prima riunione delle Camere. • Il voto all’estero Il ministero dell’Interno ha però più volte spiegato che, in considerazione del voto degli italiani all’estero, che comporta la stampa e l’invio delle schede con un certo anticipo, il tempo necessario per tutti gli adempimenti è di 60 giorni. Di Maio, appoggiato da alcuni costituzionalisti, ha però chiesto un decreto legge per accorciare questi tempi. Ma la prassi per adottare un decreto in materia elettorale richiede la consultazione del Viminale di tutti i partiti e il loro via libera. • La data del 22 luglio Fino a ieri circolava la richiesta di un voto per il 24 giugno, in concomitanza con il turno di ballottaggio delle elezioni amministrative. Questa data prevedeva un improbabile scioglimento delle Camera per il 9 maggio. Oggi la scaletta temporale prevede l’incarico di Mattarella al premier “neutro”, la presentazione della lista dei ministri, il giuramento davanti al capo dello Stato, la richiesta di fiducia alle Camere. In caso di bocciatura parlamentare, Mattarella dovrebbe sciogliere. Questo percorso sembra escludere subito le date del 1° e dell’ 8 luglio. Per votare in questi giorni e tenendo conto dei 45 giorni, le Camere dovrebbe essere sciolte il 17 o il 24 maggio. Calcolando invece i 60 giorni richiesti dal Viminale, Mattarella, per votare l’8 luglio, dovrebbe sciogliere le Camere oggi. Diventa improbabile anche la data del 15 luglio e si slitterebbe così a domenica 22 luglio. • Camere insediate ad agosto La Costituzione, all’articolo 80, prevede che la prima riunione delle Camere debba avvenire entro 20 giorni dalla data del voto. Dunque i nuovi deputati e senatori si dovrebbero riunire entro il 12 agosto per procedere all’insediamento e all’elezione dei presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama. Nell’Italia repubblicana la data più estiva per un voto politico è quella del 26 e 27 giugno del 1983. In quella circostanza, si votava con affluenze intorno al 90 per cento, ci fu un calo del 2, 23 % dei votanti. Anche nel 1979, 3-4 giugno, ci fu un calo dei votanti del 2,75 %.