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 2018  maggio 07 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL GOVERNO NEUTRALE DEL PRESIDENTE MATTARELLAREPUBBLICA.ITROMA - Nessuna intesa tra le principali forze politiche - M5s, coalizione di centrodestra e Pd - nelle consultazioni della mattinata

APPUNTI PER GAZZETTA - IL GOVERNO NEUTRALE DEL PRESIDENTE MATTARELLA

REPUBBLICA.IT
ROMA - Nessuna intesa tra le principali forze politiche - M5s, coalizione di centrodestra e Pd - nelle consultazioni della mattinata. Luigi Di Maio è disponibile a formare un governo politico solo con la Lega e con un premier terzo. Ma Matteo Salvini invece rilancia l’unità della sua coalizione e si dice pronto a guidare un governo di centrodestra. E mentre i leader di M5s e Lega si dicono d’accordo su una data-lampo per il ritorno alle urne, l’8 luglio, il Pd si dichiara favorevole a sostenere un governo del presidente con un premier super partes e senza porre veti.

Di fronte al persistere dello stallo, alle ore 18,35, al termine delle consultazioni, il presidente Mattarella parla. Per otto minuti, riepilogando quanto accaduto dopo il voto del 4 marzo, ma soprattutto per mettere i partiti di alla responsabilità di una scelta: l’Italia ha bisogno di un governo, o appoggiate un esecutivo neutrale ma con pieni poteri pronto a sciogliersi appena nascerà in Parlamento una maggioranza, oppure riportate i cittadini alle urne, ma esponendo a gravi rischi per il Paese. La risposta di M5s e centrodestra a stretto giro. Il capogruppo al Senato pentastellato Danilo Toninelli: "Unica possibilità è tornare al voto". Matteo Salvini: "O governo di centrodestra o voto in estate". Giorgia Meloni: "No a governi nati in laboratorio".

• IL DISCORSO DI MATTARELLA
"Nel corso delle settimane scorse ho svolto una verifica concreta e attenta di tutte le possibili soluzioni in un Parlamento contrassegnato da tre schieramenti, ognuno senza maggioranza. Due di essi dovevano trovare un’intesa. Tentativi non riusciti per una serie di indisponibilità, confermate questa mattina".

"Nel corso dei colloqui di oggi - spiega il capo dello Stato - ho chiesto se vi fossero altre possibilità. Ma non vi è alcuna possibilità di una maggioranza nata da un accordo politico. Esclusa la possibilità di un governo politico di minoranza. Credo che sia più rispettoso del voto degli italiani che a portare alle elezioni sia un governo non di parte. Ringrazio comunque il premier del governo dimissionario Gentiloni. Il suo governo ha esaurito la sua funzione e non può essere ulteriormente prorogato, in quanto espresso da una maggioranza parlamentare che non c’è più".

"Quale che siano le decisioni che assumeranno i partiti, è doveroso dare vita a un governo - insiste il presidente -. Continuo ad auspicare un governo con pienezza di funzioni, che permetta al Parlamento di svolgere le sue attività e di rappresentare pienamente l’Italia nelle importanti decisioni da prendere in Europa. Dai partiti, nei giorni addietro è venuta richiesta di altro tempo utile per raggiungere un’intesa. Ma nel frattempo - spiega ancora Mattarella, entrando nel merito delle scelte da fare -, in mancanza di accordi, consentano (i partiti, ndr) che nasca un governo neutrale, di servizio. Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranza, quel governo si dimetterebbe per far posto a un governo politico. Qualora non si formasse questa maggioranza, il governo neutrale si concluderà comunque a dicembre, per poi andare al voto".

"L’altra ipotesi - aggiunge il presidente - è un voto anticipato, ma si è sempre evitato di votare in estate. Si potrebbe fissare il voto in autunno, ma con la preoccupazione di non avere il tempo di elaborare e approvare la manovra finanziaria. Va considerato anche il rischio ulteriore della speculazione finanziaria sui mercati internazionali. E anche che, a legge elettorale invariata, si riproduca la stessa attuale situazione. Va tenuto anche in debito conto il tema dei tempi minimi per assicurare la partecipazione alle elezioni".

"Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura si conclude senza essere neanche avviata - conclude Mattarella -. Scelgano i partiti, in Parlamento, tra queste soluzioni alternative. Un governo neutrale ma pienamente in carica fino al fine anno o nuove elezioni subito".
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FRECCIATE E INSULTI FRA LEGA E M5S
Subito dopo i colloqui la distanza fra Lega e M5s aumenta con una nuova rottura innescata da uno scambio di frecciate e insulti. Da un lato Di Maio che afferma: "Salvini non ha i numeri per formare un governo". E di rimando il capogruppo leghista alla Camera Giancarlo Giorgetti ribatte: "Di Maio non conta più un c..., il leader incaricato sarà Salvini". I leader dei due partiti si incontrano poi alla Camera per discutere sulla data del voto. E concludono che l’8 luglio potrebbe essere il giorno giusto. Ancora Di Maio: "E’ chiaro ed evidente che il fatto che Di Maio volesse fare il premier era una scusa, anche perché la Lega sapeva da settimane che avremmo potuto decidere insieme un presidente del Consiglio. Ma oggi, ancora una volta, il centrodestra si è presentato unito" al Colle per chiedere "un mandato per andare in Parlamento a cercare voti. Rispetto a un governo del cambiamento, Salvini ha scelto ancora una volta Berlusconi".

LE CONSULTAZIONI, IL M5S: "CON LA LEGA O VOTO"
I primi a salire al Quirinale sono stati i Cinquestelle, con la delegazione composta da Luigi Di Maio e dai capigruppo di Camera e Senato Giulia Grillo e Danilo Toninelli. Al termine del colloquio con Mattarella, Di Maio ha ribadito il no del M5s a un governo tecnico: "O esecutivo politico o si torna al voto. Ho detto chiaramente, ma la Lega lo sapeva già, che sono disponibile a scegliere un premier terzo con Salvini, su un programma. Sono condizioni che ho posto ieri. Un programma che includa (e qui Di Maio imita Berlusconi, contando co le dita, ndr) reddito di cittadinanza, superamento e abolizione della legge Fornero e legge anti-corruzione oltre, ovviamente, a tanti altri temi come il taglio della tasse". Caduta ormai questa possibilità, Di Maio crede fortemente nel voto e in un ulteriore passo avanti del M5s. "Abbiamo ottenuto il 33% alle ultime elezioni nonostante fossimo dati dai sondaggi al 29%; oggi siamo dati a circa al 35%. Possiamo arrivare al 40% e governare da soli".

Consultazioni, stavolta a contare 1-2-3 è Di Maio Navigazione per la galleria fotografica 1 di 4 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow
Da alcune fonti si è saputo di un contatto stamane fra Di Maio e Salvini prima che il segretario della Lega prendesse parte al summit della sua coalizione. Secondo fonti parlamentari, Berlusconi, pur non fidandosi di Di Maio, sia ieri sera che stamane, al vertice con gli alleati a palazzo Grazioli, alla fine non si sarebbe opposto all’idea di dare a Salvini il mandato per trattare ancora con i Cinquestelle per uscire dallo stallo. Quindi, nessuna sorpresa nè irritazione quando Salvini ha sentito oggi Di Maio. In riferimento a questa ricostruzione, il Qurinale precisa che "non risponde a verità" la circostanza che il Presidente Mattarella abbia invitato la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle a incontrarsi, ne che abbia rivolto inviti di questo genere ad altri partiti. Consultazioni, Di Maio: ’’Disponibili a un premier terzo, ma no a governi tecnici’’ Condividi   • CENTRODESTRA UNITO PER GOVERNARE
Salvini, invece, si mette in campo in prima persona: "Abbiamo offerto al presidente della Repubblica la mia disponibilità di dare vita a un governo di centrodestra che cominci a risolvere tutti i problemi del Paese. Il Colle ci dia modo di trovare la maggioranza", afferma dopo l’incontro con il capo dello Stato. Ribadendo la linea comune stabilita nel corso di un vertice di coalizione che si è tenuto questa mattina a Palazzo Grazioli, al quale hanno partecipato anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, Giancarlo Giorgetti, Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. Una posizione, quella del centrodestra, anticipata questa mattina da Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia molto vicina a Silvio Berlusconi, intervistata a Circo Massimo su Radio Capital. Governo, Salvini: "Mattarella ci dia la possibilità di trovare una maggioranza" Condividi  
Salvini chiarisce poi in diretta su Facebook: "Spero che nelle prossime ore il Quirinale mi dia l’incarico, sperando che sia i Cinquestelle sia Forza Italia facciano un passo indietro rispetto ai loro veti. Vediamo se Mattarella darà l’ultimo incarico a Salvini per andare a bussare alle ultime porte. O ce la faccio o meglio tornare al voto. Voto che sarà un referendum: o di qua o di là, o Lega o Cinquestelle". Poi, il timore: "Non vorrei che qualcuno dalle parti del Quirinale stesse pensando a come far rientrare dalla finestra quelli che gli italiani hanno fatto uscire dalla porta: i Renzi, i Gentiloni, i Franceschini, le Boschi".

IL PD: SI’ A ESECUTIVO DEL PRESIDENTE
Riferimento esplicito, quello di Salvini, ai dem, gli unici intenzionati a sostenere un eventuale governo tecnico. "Noi pensiamo che a questo punto sia urgente dare una soluzione alla crisi. Basta traccheggiare, basta con il gioco dell’oca. Supporteremo l’inziativa del presidente della Repubblica fino in fondo. Bisogna fare tutti un passo avanti, il Paese viene prima di tutto", dichiara il segretario reggente del Pd Maurizio Martina al termine delle consultazioni, facendo appello alla responsabiltà di tutte le altre forze politiche. Anche i dem questa mattina hanno tenuto un vertice preliminare al Nazareno allargato anche alle minoranze. Più tardi, uscendo dal Nazareno, Martina attacca direttamente i "vincitori" delle elezioni. "Ancora adesso leggo dichiarazioni totalmente irresponsabili e superficiali da parte delle altre forze politiche, persino irrispettose verso il lavoro del Colle di queste ore. Qui c’è da dare certezze al paese con un governo che blocchi l’aumento Iva e loro continuano a giocare al gatto e al topo. E’ davvero incredibile, il Paese non si merita tutto questo".

Nel pomeriggio, i colloqui di Mattarella proseguono con la delegazione di Liberi e Uguali. Pietro Grasso, al termine del faccia a faccia col presidente, chiarisce la posizione di LeU: "I nostri voti, anche se non sono dirimenti, mai a disposizione di una maggioranza che coinvolga forze di centrodestra". A seguire, salgono al Colle i rappresentanti delle Autonomie. "Abbiamo offerto i nostri otto voti per un eventuale governo del presidente", spiega poi la presidente del gruppo Juliane Unterberger.

Emma Bonino, a nome del Gruppo Misto al Senato, dichiara di aver "espresso al presidente della Repubblica viva preoccupazione sulla procedura anti-democratica in caso di elezioni super anticipate. Non sfuggirà che con elezioni a luglio o a ottobre è chiaro che potranno presentarsi solo Pd, M5s e centrodestra, mentre tutti gli altri saranno esclusi per le procedure previste: firme, candidature, tempi". Il Gruppo Misto della Camera sollecita un governo del presidente per l’Italia e dice no a nuove elezioni.

Al termine dei loro incontri con Mattarella, i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Casellati, non hanno rilasciato dichiarazioni.

• COTTARELLI: "SE MI CHIAMANO, RISPONDO"
Sul fronte dei possibili candidati premier di un governo di tregua, in cima alle classifiche figura anche il nome di Carlo Cottarelli, già commissario alla spending review: "Non mi ha chiamato nessuno", risponde a Circo Massimo. Ma non nega che "sarebbe pronto a prendersi le proprie responsabilità". Ritiene però che "per mettere al riparo da certi rischi l’economia italiana ci vuole un governo politico. I mercati finanziari al momento sono tranquilli, c’è molta liquidità. Non c’è un’emergenza economica in questo momento. Non serve un esecutivo alla Monti". E aggiunge: "Se non c’è qualche choc esterno non mi aspetto un aumento particolare degli spread anche con le elezioni a ottobre".