il Giornale, 7 maggio 2018
Come scegliere l’auto ideale
La scelta di un’auto ideale per ogni singola esigenza, che risponda a tutti i requisiti, dalla convenienza in termini di reddito disponibile ai gusti personali non è semplice. Anche perché sono molti gli elementi che incidono sul costo finale, come i consumi, il tipo di copertura assicurativa e il chilometraggio annuo. Quest’ultimo aspetto è solitamente centrale per definire l’orientamento verso un determinato segmento visto che in linea di massima la categoria va di pari passo con le dimensioni e la cilindrata. È evidente che ci possono essere ragioni personali o legate a nuclei familiari numerosi, ma la razionalità consiglia di puntare su una city car (o su un’auto con caratteristiche green) per i chilometraggi più bassi, fino a 10.000 km annui, per poi passare progressivamente alle categorie e alle cilindrate superiori. Vediamo allora, prendendo come base il chilometraggio annuo, quali sono le tipologie di auto migliori come rapporto qualità-prezzo. Con la premessa che i costi di manutenzione e di mantenimento, oltre ai consumi, crescono con l’aumentare della dimensioni e della potenza della vettura.
LE PICCOLE
Diecimila chilometri l’anno sono veramente pochi, equivalgono a circa 40 km al giorno, escludendo i sabati e le domeniche. Se si viaggia prevalentemente in città, percorrendo tratte brevi, una piccola vettura può risultare più che sufficiente, soprattutto se si considera che è in grado di percorrere senza difficoltà più di 20 km con un litro. I consumi non rientrano nei conteggi per definire se conviene l’acquisto o il noleggio, tuttavia ricoprono un ruolo determinante nel bilancio familiare. Per l’acquisto di una city car nuova bisogna mettere in preventivo un esborso compreso tra i 10.000 e i 16.000 euro, oltre ai costi di manutenzione che in funzione dei chilometraggi limitati possono essere compresi tra 400 e 700 euro l’anno. Poi c’è la tassa di possesso, per il «bollo» occorrono in media 150 euro, ma l’importo preciso si ottiene moltiplicando la potenza espressa in kW per 2,58 euro. Infine c’è l’incognita assicurazioni. Le tariffe variano in funzione della potenza, ma anche della compagnia assicuratrice, dell’età di chi guida e della città di residenza. Per la sola Rc si può andare da 130 a oltre 600 euro.
LE MEDIE
Se i chilometri da percorrere aumentano ad almeno 15.000 km, vacanze comprese, serve una vettura con dimensioni più ampie e motori più potenti, che consentano di viaggiare in autostrada senza affaticare il motore: si ottengono vantaggi in termini di consumi, che a 130 km/h risultano più bassi di quelli di un’utilitaria. La media dei consumi sale un po’, ma è sempre possibile percorrere tra i 15 e i 17 km con un litro di gasolio. Almeno il 10% in meno se il motore è a benzina. I prezzi di listino partono da 15.000 euro per un modello italiano o coreano, per superare i 40.000 per un’auto tedesca. I costi di manutenzione sono stimabili in 500900 euro, ma con differenze notevoli che dipendono dalle politiche delle Case. La spesa per il bollo rimane di 2,58 euro per ogni kW di potenza, mentre l’esborso per l’assicurazione si impenna e in molte province d’Italia è facile superare il tetto dei 1.000 euro per un anno.
LE GRANDI E I SUV
Con percorrenze di almeno 20.000 km l’anno possono diventare convenienti le vetture del segmento medio-alto o i Suv. I prezzi di listino vanno dai 20.000 euro di una berlina, per arrivare a 60.000 di una sport utility cosiddetta premium. La spesa per i consumi si fa più rilevante, poiché con un motore a benzina diventa difficile percorrere almeno 10 km con un litro mentre con il gasolio si può arrivare a 13 km. Tuttavia non vale la pena scegliere sempre il motore più piccolo all’interno di una gamma, meglio infatti una potenza media, tenendo conto che se si supera la soglia dei 100 kW, il bollo costa di più: ai 258 euro vanno aggiunti 3,87 euro per ogni kW in eccesso. Più gravose, poi, le spese di manutenzione: si parte quindi da 800 euro. L’incognita maggiore è il costo dell’assicurazione, la voce più pesante del bilancio.
LE BIFUEL E LE IBRIDE
Nelle percorrenze fino a 10.000 km, sono da valutare anche le auto «verdi», i cui benefici si possono apprezzare prevalentemente in città: dalle bifuel, che all’alimentazione a benzina abbinano quella a gas, Gpl o metano, alle elettriche pure, alle ibride. I costi di gestione di una bifuel non si scostano più di tanto da quelli dell’equivalente versione a benzina, ma con il vantaggio di un sostanzioso risparmio (dal 40% al 60%) sulla spesa per il carburante dato che sui gas le accise sono più basse. Un po’ inferiore, tra il 10% e il 20%, è invece il taglio sui consumi che possono assicurare le ibride, con il motore elettrico che «aiuta» quello a benzina in fase di accelerazione. Allo stesso modo, l’elettrico è ideale per la città, visto che l’autonomia è spesso limitata a circa 150 km, ma il pieno delle batterie costa pochissimi euro, non più di 3 per un’auto piccola. Se manutenzione, assicurazione e bollo di una bifuel non variano rispetto a un veicolo classico, l’ibrido permette di risparmiare. Innanzitutto, perché la tassa di possesso si paga solo sulla potenza del motore a scoppio, senza considerare quella dell’elettrico, poi perché alcune compagnie assicurative prevedono sconti. Le elettriche, infine, sono esentate dal pagamento del bollo nei primi anni (da 3 a 5, dipende dalla provincia), beneficiano di tagli importanti sulle assicurazioni, e le spese di manutenzione non superano i 250 euro annui.
ACQUISTO O NOLEGGIO?
Trova l’auto giusta, il bivio successivo è tra acquistarla o noleggiarla a lungo termine. Si tratta di scoprire la soluzione più prossima al punto di pareggio, vale a dire la soluzione in cui il canone mensile di noleggio si avvicina alle spese vive per mantenere il veicolo acquistato. Naturalmente senza considerare i consumi. Le simulazioni effettuate su tre city car di Case diverse evidenziano una sostanziale parità, con un leggerissimo margine a favore del noleggio a lungo termine. Tenendo presente che un aspetto discriminante a favore del noleggio è però rappresentato dal fatto che nel contratto sono di norma presenti non solo le spese di manutenzione ordinaria, ma anche quelle straordinarie. Un elemento che risparmia molte perdite di tempo in caso di noie meccaniche, anche se coperte da garanzia. Se si passa al segmento successivo, quello delle medio-grandi, il punto di pareggio si sposta più in alto, con percorrenze raddoppiate a 20.000 km per anno. Le simulazioni risultano in questo caso a favore dell’acquisto, con una differenza sensibile, di oltre 100 euro nel caso della Audi A4, a favore dell’acquisto. Dipende dal fatto che il pareggio si trova tra 25.000 e 30.000 km l’anno, soprattutto a causa dei costi di manutenzione. Se si simulano infatti i conteggi sulla base dei 30.000 km, la situazione si ribalta e la locazione torna a essere in area positiva. Quanto alle sport utility, abbiamo scelto tre Suv molto diversi, fissando come limite 40.000 km in tre anni. A queste condizioni, la Jeep Renegade risulta la più conveniente con il noleggio. Un ultimo punto a favore del noleggio è costituito dal valore residuo congelato alla firma del contratto. Per l’auto di proprietà, invece, il valore e i tempi di rivendita possono non essere quelli preventivati, ma risultare più sfavorevoli.