Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  maggio 04 Venerdì calendario

Costretta a non indossare gli occhiali

Lim Hyeon-ju è una giovane giornalista coreana. Porta gli occhiali, ma ogni giorno è costretta a indossare le lenti a contatto: anche quando ha gli occhi secchi e infiammati. Perché la politica della sua televisione, e in generale della maggioranza dei luoghi di lavoro in Corea del Sud, prevede che le donne in ufficio si presentino perfettamente truccate. E, soprattutto, senza occhiali. Hyeon-ju conduce il telegiornale delle 6 di mattina della Mbc News, insieme a un suo collega. È considerata un modello di stile. Lei però è stata costretta ad adeguarsi ai canoni estetici della sua azienda, che prevedono per le lavoratrici un corredo fatto di ciglia finte obbligatorie, fondotinta, correttore, quando non addirittura chirurgia plastica. Un codice che comprende anche le lenti a contatto. Regole che, però, non valgono per i colleghi uomini. Stanca di subire una discriminazione di genere sul luogo di lavoro, Hyeon-ju ha deciso di presentarsi davanti alle telecamere senza le odiate ciglia finte, indossando gli occhiali. Una sfida ai valori imperanti nella società coreana, che assegnano all’estetica un predominio assoluto su ogni altro aspetto dell’esistenza. Quando ha varcato la soglia degli studi televisivi con gli occhiali – come ha raccontato lei stessa su Instagram – è stata fermata dai colleghi che le chiedevano perché mai non portasse le lenti a contatto. «Oggi non mi sono messa le ciglia finte, e sono andata al tg con gli occhiali», ha scritto Hyeon-ju, scatenando un dibattito sull’imposizione sociale dei canoni estetici. – S. G.